L’era della condivisione ci fa perdere i confini della proprietà intellettuale

Siamo in un momento della storia dove si è perso un po’ il contatto fra lecito e illecito, questo probabilmente grazie alla facilità di condivisione odierna. Nell’era dei social network ormai è diventato normale prendere un’immagine, un testo ed utilizzarlo per i propri scopi, senza pensieri.

Il web è pieno di persone che agiscono con leggerezza, pensando che copiare contenuti sia la migliore soluzione, veloce, efficace e a costo zero.

Questa mentalità, che sviluppiamo come privati, può essere più facilmente tollerata se si rimane in quest’ambito. Quando si parla di aziende invece non si può prendere la questione altrettanto alla leggera.

I grossi rischi del copiare contenuti dai siti web

A volte sembra più semplice non preoccuparsi e pensare: “Guarda queste immagini: sono belle, rappresentano quello che faccio anch’io… le prendo!” Lo stesso discorso si può fare anche per i testi e tutti gli altri contenuti.

Quello che si dimentica spesso è che qui è in ballo la proprietà intellettuale e che per alcune imprese è molto importante distinguersi dagli altri: proprio per questo parte dei loro investimenti va nel controllo del web.

Cosa succede se incappano in contenuti copiati? Potrebbero…

Alcuni casi che abbiamo seguito come consulenti ci dicono che la prima possibilità è quella meno seguita: se copi da un sito di un’azienda attenta alla propria presenza web, preparati al peggio.

Chiedi un sito web responsive con contenuti dedicati

Ci viene spontanea una riflessione quindi.

L’identità aziendale dovrebbe essere il tema centrale per chi desidera un nuovo sito web. Questo significa l’utilizzo di contenuti di tua proprietà: foto, testi, video, grafiche.

Questo è il consiglio che noi di Motivo Network diamo a chi si rivolge a noi: il tuo materiale è il tuo vero patrimonio, parla solo di te e ti rende unico anche agli occhi dei tuoi clienti. Perché non investirci quindi?

Ma soprattutto perché non rivolgersi ad un’agenzia web che da anni tutela i propri clienti ed offre siti internet responsive con contenuti autorizzati, originali o acquistati legalmente.

Hai bisogno di una nuova brochure aziendale o di un servizio fotografico di tua proprietà esclusiva? Vuoi che il tuo sito parli di te senza copiare dagli altri? Chiedi come agli esperti di Motivo Network, senza impegno!

Ricordi i siti anni 90 – duemila?

Forse ti sarà capitato di imbatterti in un sito progettato fra gli anni 90 e il duemila. Questa “archeologia del web” a volte è ancora presente in rete, mantenuta online forse perché tutto sommato funziona ancora o semplicemente viene dimenticata.

A volte anche a noi di Motivo Network viene nostalgia per le linee semplici e spartane del passato: un po’ come quelle persone che al cospetto di un’automobile iper-tecnologica odierna elogiano la semplice robustezza ed efficacia della storica Panda.

Non è male a volte fare un viaggio in quello che eravamo, anche per noi del mestiere, perché ci dà l’idea di quanto sia stato fatto e quanta strada ancora si possa fare.

Forse anche tu sei appassionato di vintage e ami fare dei tuffi nel passato. A questo proposito ti proponiamo un paio di link: su Repubblica.it potrai vedere una serie di siti con grafiche anni 90 che ancora sopravvivono nella versione originale, mentre su Huffingtonpost.it sarà possibile vedere il confronto anni 90/2000-2013 di alcuni importanti attori del web.

Ti segnaliamo infine questo sito, una vera e propria macchina del tempo in grado di riportarti alla preistoria di internet: basterà inserire l’indirizzo del sito in alto e spostarsi sulla linea temporale.

Ma il vintage non basta: oggi serve una grafica rinnovata

A noi di Motivo Network capita spesso per mestiere di mettere le mani su siti con anche 10 anni di vita e di doverne ricavare qualcosa di buono per una nuova pubblicazione. Incontriamo quindi problemi noti, tra cui link non più funzionanti, struttura delle pagine obsoleta, assenza di responsività e molto altro.

Ma sono le grafiche e i media in generale a risentire molto degli anni: al giorno d’oggi si lavora a risoluzioni che possono arrivare anche a 2k in alcune pubblicazioni internet. Le immagini utilizzate in quegli anni erano particolarmente piccole e a bassa risoluzione: gli schermi odierni di pc, smartphone e tablet sono impietosi con il passato.

Spesso per la creazione di un nuovo sito web ci viene proposto di utilizzare le foto di quello precedente o ci viene inviato materiale di repertorio: il tutto talvolta risulta essere praticamente inutilizzabile.

Per questo è nostra abitudine ormai proporre in questi casi un book fotografico su misura, che permetta di dare lo stesso messaggio di un tempo ma con una forma rinnovata.

Richiedi un book fotografico per la tua azienda

Motivo Network mette a disposizione dei propri clienti personale esperto, disponibile a venire a domicilio per scattare foto alla tua azienda e al tuo personale al lavoro.

Un book fotografico aziendale rinnovato, con immagini ad alta risoluzione, risulterà perfetto per la creazione di un nuovo sito web o anche per l’impaginazione di flyer e presentazioni aziendali.

L’arrivo della bella stagione poi garantisce una luce e una nitidezza uniche alle fotografie scattate all’aperto: perché non approfittarne?

Comunica al nostro staff come vuoi che venga rappresentata la tua realtà e prendi subito appuntamento per il giorno che preferisci.

Desideri maggiori informazioni sulla convenienza delle nostre tariffe o vuoi semplicemente farti un’idea di quello che possiamo offrirti? Contatta senza impegno Motivo Network.

La percezione del “Made in Italy” all’estero grazie al web

In un mercato sempre più globale come facciamo ad avere visibilità anche all’estero? L’utilizzo di internet ci aiuta tantissimo oggi giorno e la proliferazione di siti web tradotti ci consente di arrivare facilmente ad informazioni provenienti da tutto il mondo.

È interessante dare uno sguardo ai dati di Google sulla percezione del “Made in Italy” anche fuori dal nostro paese, raccolti in base alle ricerche intorno a questa parola chiave. In questo grafico si può vedere l’andamento dell’interesse in tutto il mondo dal 2004 al presente.

Sicuramente apprezzerai come noi l’aumento praticamente costante dell’attenzione intorno ai prodotti italiani all’estero: una lenta ma inesorabile risalita, visibile soprattutto nel periodo della crisi economica.

Google Trends ci dà poi dei dati relativi ai singoli stati e al peso delle ricerche in essi. La statistica qui sotto offre una buona panoramica paese per paese, in base alle ricerche degli utenti.

Nei primi 10 posti troviamo paesi come l’Australia, gli Stati Uniti, la Germania, il Regno Unito e la Svizzera: stati senza dubbio determinanti nello scacchiere economico mondiale, indice della grande stima verso la qualità dei nostri produttori.

L’export italiano nel 2016: ottime notizie!

I prodotti italiani sono fra i più richiesti al mondo: una tendenza che è destinata a confermarsi ogni anno di più. Ce lo confermano anche i dati dell’Osservatorio Economico del Ministero dello Sviluppo Economico raccolti lo scorso mese.

I valori relativi all’export italiano superano di molto i valori pre-crisi: nel 2008 esportavamo prodotti per 369.016 milioni di euro e a dicembre 2016 siamo arrivati a 416.951: l’Italia è in costante risalita dopo una contrazione iniziale nel 2009.

Siamo l’ottavo paese al mondo per fatturato nelle esportazioni e dominiamo il 3% dell’export complessivo. Il primo paese importatore di prodotti italiani è la Germania, seguita dalla Francia e gli Stati Uniti.

Il nostro Veneto poi è la seconda regione italiana per esportazioni (14% sul totale nazionale), preceduta dalla Lombardia (26,9%) e seguita dall’Emilia Romagna (13,5%).

Qui è visionabile l’intero studio, aggiornato a febbraio di quest’anno.

Questi dati ti hanno incoraggiato? Pensi di allargare il tuo business all’estero? Sicuramente un buon sito internet ti aiuterebbe, oltre ad una traduzione completa dei tuoi contenuti. Rivolgiti a dei professionisti: scegli Motivo Network!

Chiedi subito un sito multilingua per sbarcare all’estero

Abbiamo una lunga esperienza nella progettazione e messa online di siti web completi e responsive, pensati per rispondere ad ogni esigenza. I tuoi prodotti e servizi saranno visualizzabili da smartphone, tablet e pc, con in evidenza sempre i contenuti più importanti.

La nostra esperienza e le nostre conoscenze del settore ci hanno portato alla progettazione di siti multilingua, grazie ai nostri contatti con i migliori traduttori in circolazione.

Non basta infatti solo una traduzione tecnica, bisogna anche renderla comprensibile ai motori di ricerca: proprio per questo occorre rivolgersi a dei professionisti del web. Il team di Motivo Network è pronto ad aiutarti ad entrare in ogni mercato straniero.

Se desideri un sito web tradotto in tutte le principali lingue straniere rivolgiti a noi e preparati ad entrare nella grande famiglia del “Made in Italy” all’estero!

Mettiti in contatto con il nostro personale, troveremo senz’altro una soluzione smart e conveniente per te.

Un’app che ci ha cambiato la vita: Google Maps

Le app nei nostri smartphone e tablet crescono ogni anno di più, integrandosi con nuove funzionalità utili e dedicate ai nostri bisogni.

Una della applicazioni divenuta ormai irrinunciabile sui nostri dispositivi è Google Maps, nato come sito desktop e poi perfezionato per ogni dispositivo, tanto da farci quasi dimenticare apparecchi dedicati, come i TomTom o Garmin.

Il segreto dietro al suo successo sta nell’evoluzione costante e nell’attenzione alle esigenze di tutti i giorni. Ma Maps cambia ancora e lo fa in meglio con due importanti introduzioni.

Google per i disabili: presto informazioni certe sulla presenza di servizi

Probabilmente conoscerai il dettaglio delle informazioni che Maps è in grado di darti quando nella sua cartina trovi il ristorante, il museo, il negozio che stavi cercando. Ti si presenterà il più delle volte una scheda ricca di informazioni, con indirizzo, numeri di telefono, orari di apertura, volume di afflusso di clienti e molto altro.

Da qualche tempo Google permette a chi ha problemi di mobilità fisica di conoscere in anticipo se la struttura dove è diretto possiede servizi completi per disabili. Il servizio è in fase di test negli U.S.A. e nel Regno Unito e presto verrà esteso al resto del mondo.

Saremo così certi della presenza di percorsi dedicati e della piena accessibilità dell’edificio per chi è in sedia a rotelle. Un gesto importante, che risponde ad un’esigenza reale e spesso sottovalutata.

Maps ti indica le possibilità di parcheggio in città

Altra grande introduzione di Maps è stata osservata da poco su Android e in futuro sarà applicata a tutti gli altri sistemi operativi.

Qual è il problema principale in cui incappiamo quando ci spostiamo in macchina da una città all’altra, sia per lavoro sia per svago? Il parcheggio. Trovare da parcheggiare a volte può essere veramente un’impresa, specie in grandi realtà a forte afflusso turistico.

Già da tempo su Maps era possibile vedere i parcheggi presenti grazie ad un menù apposito. Oggi, per tutti gli utenti diretti ad aeroporti, ristoranti e centri commerciali sarà possibile sapere in anticipo la presenza di parcheggi liberi; un’icona blu ci indicherà un parcheggio Easy o Medium, la quale diventerà rossa in caso di bassa reperibilità.

Grazie ai dati di utilizzo dell’applicazione da parte degli utenti, questa funzionalità assicurerà informazioni sempre più in tempo reale, permettendoci di risparmiare tempo e carburante.

L’obiettivo più grande resta sempre quello di decongestionare le strade, rendendo più vivibili le nostre città. Non male no?

Desideri vedere i tuoi dati completi su Maps? Rivolgiti a noi

I dati relativi alla presenza di servizi per persone disabili a ridotta mobilità e relativi alla presenza di parcheggi vengono raccolti da varie piattaforme di proprietà di Google (come Waze) e da Maps. Sono gli utenti quindi a fornirli normalmente, con tutti i pro e i contro del caso.

Trovare informazioni dettagliate e veritiere quando le cerchiamo da casa o sul nostro smartphone è importante: ogni attività dovrebbe favorire l’accesso a dati trasparenti. Averli è molto facile, basta rivolgersi ad un’agenzia web esperta.

Noi di Motivo Network siamo Google Partner ed aiutiamo i nostri clienti a fare in modo che chi cerca i loro servizi li trovi sempre, esposti in maniera chiara e comprensibile.

Aiutiamo le imprese ad avere dati aggiornati su Google Maps, con indirizzi, orari, contatti ed ogni altra informazione utile. Affidati ad un team di professionisti per avere sempre contenuti in ordine e un sito web responsive ottimizzato, per presentarti al mondo in maniera competitiva.

Sei interessato a conoscere i nostri servizi web? Contattaci senza impegno.

Google e l’obiettivo di un web sempre più veloce

Google ci ha abituato ormai alle sue novità e alla prolificità dei suoi programmatori. Noi di Motivo Network ci occupiamo soprattutto della realizzazione di siti web responsive e quindi con il gigante di Mountain View abbiamo una certa familiarità.

Ti ricordi quando abbiamo parlato delle AMP, le Accelerated Mobile Pages qualche tempo fa? In poche parole si tratta di tutte quelle pagine web che sono ottimizzate per la visualizzazione su mobile, depurate da tutti gli elementi che normalmente le renderebbero pesanti per uno smartphone. Sono molto usate nei siti di informazione e nei quotidiani, come forse ti sarai già accorto.

Qualche tempo dopo abbiamo specificato che questa introduzione non era una manna per chi aveva il sito web non responsive, poiché Google continuerà ad indicizzare separatamente i siti mobile da quelli desktop.

Ma le AMP ora stanno cambiando e si faranno sempre più leggere: nascono le AMP Lite!

Come funzionano le AMP Lite

Le AMP Lite sono pensate appositamente per tutti quei dispositivi che hanno poca memoria volatile (RAM) e per i paesi dove le connessioni fisse e mobile sono particolarmente lente. Sono attualmente in test e mostrano già di poter portare ad un notevole risparmio dei dati, fino al 40%.

Un interessante articolo è apparso di recente sul Google Developers Blog, lo spazio che Google dedica ai suoi sviluppatori, che parla proprio di come gli sviluppatori stanno procedendo.

Buona parte dell’azione si sta svolgendo intorno alle immagini, che costituiscono il 64% in media del peso in byte di una pagina: sono le immagini quindi che la rendono particolarmente pesante.

Le AMP Lite sono progettate per ridurre la qualità dell’immagine al bisogno, rimuovendo i dettagli difficili da notare; è previsto inoltre l’utilizzo del formato WebP, che riduce da solo del 25% il “peso” delle immagini, senza generare differenze con l’originale.

Forse userai un browser sul cellulare che ti permette di risparmiare l’uso dei dati quando stai usando il 3G o il 4G: queste nuove pagine vengono mostrate specialmente in questi casi, favorendo l’azione di risparmio giga del tuo cellulare.

Verso un mondo sempre più responsive e mobile

Senza dubbio quella della riduzione del peso delle pagine web resta uno dei terreni più fertili per la creazioni di una rete più orientata verso i contenuti che contano.

Noi di Motivo Network sappiamo bene che lavorare in questo senso è importante: quando realizziamo siti web ottimizzati per mobile pensiamo costantemente a quello che è importante che sia visibile e fruibile da smartphone, tablet e altri dispositivi, tralasciando il superfluo.

Offrire siti responsive è importante perché significa andare incontro ad un mercato che cambia e che ogni giorno mette sul campo dispositivi con risoluzioni e dimensioni schermo sempre diverse.

Siamo sicuri che anche tu pensi che sia importante trovare subito quello che cerchi quando navighi in un sito: proprio per questo facciamo in modo che accada ogni giorno grazie al nostro lavoro.

Motivo Network è Google Partner ed è un’agenzia web smart e conveniente, con servizi orientati al futuro.

Desideri maggiori informazioni sulle nostre attività? Perché non ci contatti senza impegno?

Google e l’impegno contro i contenuti web falsi

È notizia di qualche mese fa ormai l’intenzione di Google di implementare uno strumento, il Fact Check, in grado di garantire la veridicità delle notizie contenute in una precisa pagina web.

Su questa linea si pone anche una iniziativa del famoso motore di ricerca di poco tempo fa, sempre in trincea per assicurare la qualità dei contenuti condivisi nei propri indici.

BigG ha ammesso in una nota recente che il mestiere di raccogliere le notizie e proporre le migliori è un problema complesso e non sempre facile da realizzare: ma cosa ha spinto Google a questa dichiarazione?

Nuova modifica dell’algoritmo

Tutto deriva da quanto stato sollevato questo dicembre dalla famosa testata britannica The Guardian, riguardo ai risultati di una ricerca particolare: “l’Olocausto ha mai avuto luogo”.

Che le persone si interroghino su questo tema è lecito ma il caso vuole che in cima a tutti figurasse un famoso sito negazionista, Stormfront. La cosa è balzata subito all’attenzione dei media: l’articolo in particolare solleva anche dubbi sul reale interesse di Google ad arginare il problema della falsità delle notizie.

La risposta del colosso di Mountain View, come abbiamo introdotto più sopra, non si è fatta attendere. Se lo desideri, potrai leggere qui il testo completo della nota, inviata dal motore di ricerca alla redazione di Search Engine Land, insieme ad un’ampia indagine sul tema.

In particolare si fa menzione al fatto che l’algoritmo è stato cambiato, con l’obiettivo costante di migliorare ancora di più i risultati sulle ricerche ed evitare di “pubblicizzare” siti che non meritano di apparire nelle prime posizioni.

Siamo per un web responsive e di qualità

A Motivo Network non siamo rimasti colpiti dalla decisione di Google, la quale è perfettamente in linea con quello che il famoso motore di ricerca si è sempre prefissato: dare risultati completi e di qualità ai propri utenti.

Un compito non facile, che a volte non gli ha risparmiato qualche caduta di stile. Non sarà facile dicevamo, ma è indispensabile che vada perseguito con tenacia, assieme agli sforzi per rendere il web sempre più fruibile, con siti responsive e contenuti veritieri e dedicati.

Pensiamo sia importante ogni giorno di più creare contenuti web ben fatti, rispondenti ai criteri tecnici ed etici fissati da Google e che noi condividiamo. Motivo Network è l’agenzia web che aiuta i propri clienti ad apparire puntualmente sui motori quando una persona compie una ricerca sull’argomento.

Pensi anche tu che sia importante essere presenti correttamente su Internet, con un sito web responsive, predisposto per tutti i dispositivi in commercio?
Se hai bisogno di una mano per capire come fare, perché non chiedi consiglio ai nostri esperti, senza alcun impegno? Contattaci subito!

Il web continua a dividere gli italiani

Ogni tanto noi dello staff di Motivo Network ci interroghiamo sui “grandi quesiti della rete”. Ti sei domandato mai perché internet ha questo aspetto? Perché preferisci accedere alle informazioni in una maniera piuttosto che un’altra? Ma la domanda più interessante da porsi è: internet è vissuto nella stessa maniera in azienda come dalle singole persone?

Viviamo nel paese dove, ad oggi, un terzo delle famiglie non ha un accesso a internet in casa e dove il divario digitale è ancora larghissimo, soprattutto in fasce d’età elevate.

Di recente è apparso uno studio dell’Istat da cui emergono dati interessanti: la maggior parte delle persone che non ha internet nella propria abitazione riporta come motivo la mancanza di competenze sull’utilizzo (56,6%) ed una fetta considerevole non lo ritiene utile (23,6%).

Oltretutto andiamo ad apprendere che solo 7 imprese su 10 hanno realizzato un loro sito web e che solo 3 su 10 utilizzano i social per comunicare con i loro clienti: a qualcuno sembrerà incredibile ma, lo ribadiamo, sono dati del 2016.

Il divario digitale fra imprese

Soffermarsi sulle imprese diventa sempre più interessante mano a mano che si scorrono i dati. L’invio delle fatture elettroniche è familiare a solo il 54,2% delle aziende con più di 250 dipendenti. Il baratro invece si apre con le imprese da 10 a 49 dipendenti: solo il 28,8% le utilizza.

La pubblicità online viene utilizzata da solo il 17,8% delle aziende nel totale: un numero veramente esiguo considerata l’importanza che il web riveste oggi.

Poco più di un’impresa su dieci vende online mentre sale al 50,5 la percentuale di chi acquista online. Infine, il livello di digitalizzazione degli impiegati in azienda risulta essere basso o molto basso in media nella maggior parte dei casi.

Emerge quindi netto il divario tra domanda ed offerta: già da anni infatti la percentuale di persone che utilizza internet abitualmente in Italia continua lentamente a salire, attestandosi ad oggi al 63,2%.

Comprendi il web con Motivo Network

Sempre più imprese si rivolgono ad esperti per realizzare i loro siti web anche qui vicino alla nostra sede, a Venezia, Padova e Treviso. Ma spesso non hanno le competenze per affrontare la questione a pieno e cogliere il vero potenziale che sta dietro a tutto questo.

Il divario dato dalle difficoltà di comprensione del “mondo internet” è un problema che incontriamo tutti i giorni a Motivo Network. Ma sappiamo bene che non possiamo limitarci a fornire un sito web responsive e chiudere qui la questione.

Il nostro mestiere è anche insegnare ai nostri clienti a trarre il meglio dalle tecnologie che hanno a disposizione. Capire quanto può crescere un’azienda con internet è fondamentale perché porta ad un risparmio considerevole sulle spese e a fare profitto laddove nemmeno si immaginava in precedenza.

Realizzare un sito internet è un passo che va compiuto consapevolmente; se hai bisogno di un’agenzia esperta, in grado di indicarti i migliori strumenti per la crescita delle tue vendite e di farti comprendere la loro efficacia, affidati a Motivo Network.

Siamo una realtà che offre servizi smart, convenienti e progettiamo siti responsive per le imprese a Venezia, Treviso e Padova: contattaci senza impegno.

Il web è il luogo prediletto dalle bufale

Internet ha aperto le porte al mondo: gradualmente negli anni tutto il sapere umano vi è stato riversato dentro, processo che continua anche oggi incessantemente. Il problema che investe queste informazioni ed in particolare il settore delle news è quello della verità.

Il moltiplicarsi di opinioni e di siti dedicati all’aggiornamento in vari ambiti ha dato luogo al proliferare di notizie spesso false: queste ultime, se non smentite, possono iniziare a circolare fra gli utenti e creare un’ondata di credenze pericolose.

Troppo spesso il principio di verità viene accostato a quello di “quantità di persone che sostengono un fatto”. La cosa è da tempo sotto i riflettori, tant’è che esistono già portali specializzati, come ad es. Il Disinformatico, Bufale un tanto al chilo e Bufale.net, i quali ogni giorno combattono la loro guerra per la verità.

Ora anche Google ha fatto la sua mossa: scopriamo insieme quale.

Nasce Fact Check, l’etichetta-verità di Google

La società di Mountain View è da sempre impegnata a creare servizi che agevolino i suoi utenti. A questo proposito negli ultimi giorni c’è stato l’inizio di uno schieramento netto contro le bufale online: è stata introdotta l’etichetta Fact Check.

Quest’ultima per ora è disponibile solo per gli utenti statunitensi e britannici e sull’app Google News & Weather per Android e iOS; a questa prima fase seguirà un rilascio in tutto il mondo.

Si tratta in particolare di un riconoscimento del lavoro svolto da parte dei fact checker già presenti sulla rete. Sono state stilate delle linee guida a cui i portali antibufale si atterranno per poter siglare i propri articoli con il codice di Google che attribuirà autenticità alla notizia: questo codice garantirà l’etichetta a fianco al titolo nella sezione Notizie.

Per completezza alleghiamo l’articolo di Richard Gingras, responsabile della divisione Google News, riguardante proprio l’introduzione di Fact Check.

Sarà la fine delle bufale sul web?

Assolutamente no. La spinta a credere a informazioni poco attendibili fa perno su fattori non controllabili, come l’estrazione sociale, le capacità di discernimento e la cultura del singolo utente internet.

Nonostante questo possiamo affermare che il riconoscimento ufficiale del problema anche da parte di Google è un grosso passo in avanti nella lotta alle notizie false. Promuovere un pluralismo positivo non è mai deleterio nel web, anzi!

Il nostro impegno contro le false notizie

Anche noi di Motivo Network conosciamo bene i rischi insiti nella diffusione di falsità; lavorando ogni giorno per i nostri clienti sappiamo quanto può essere rischioso per loro finire in mezzo ad una campagna denigratoria.

Da sempre ci prendiamo cura della reputazione sul web di chi si rivolge a noi, tenendo monitorato il mercato di riferimento e dando assistenza tecnica specifica in caso di tentativi di diffamazione.

In questi casi mettiamo in atto una controstrategia in grado di isolare le falsità, relegandole in fondo ai risultati di ricerca.

La battaglia contro le menzogne sul web è una priorità per chi vi è presente tutti i giorni. Se pensi di essere vittima di diffamazione, contatta subito i nostri esperti: trovi i nostri riferimenti qui.

I nuovi dati Censis sulla popolazione italiana

Il Censis, o Centro Studi Investimenti Sociali è stato fondato nel 1964 e si occupa da sempre di ricerche socio-economiche nel nostro paese. È uscito da qualche tempo il 13° rapporto Censis-Ucsi sulla comunicazione, scritto in collaborazione con Enel, Hewlett Packard, Mediaset, TV2000 e Rai, che ha rivelato tendenze e confermato alcuni aspetti riguardanti il mondo della televisione, dei giornali e del digitale. Andiamo a vedere assieme gli aspetti più interessanti emersi sul web.

Aumenta la penetrazione di internet e lo scarto generazionale

L’Italia negli ultimi tempi ha fatto passi da gigante nel consumo di internet: gli utenti che ne usufruiscono ad oggi 2016 sono il 73,7% della popolazione attiva, mentre nel 2007 era solo il 45,3%. Si registra quindi un +28,4% in neanche 10 anni. Un altro dato particolare che emerge è il sorpasso delle donne sugli uomini per quanto riguarda l’utilizzo della rete: il 74,1% rispetto al 73,2% dei maschi. Aumenta la frattura generazionale fra anziani e giovani: questo lo si nota in particolare nel consumo mediatico. Gli under 30 in Italia che consultano internet abitualmente sono il 95,9% del totale; gli over 65 non superano il 31,3%. Sono il 54,7% i giovani che usano il web come fonte di informazione mentre solo l’13,8% degli anziani lo utilizza, preferendo i quotidiani (il 49,4% li legge abitualmente). Qui la situazione infatti si ribalta: i giovani under 30 consultano i giornali per il 29,7%, un trend destinato a scendere progressivamente con il ricambio generazionale. I dati sulla carta stampata parlano di una diminuzione in 15 anni di ben il 51% della circolazione giornaliera dei quotidiani, passati da 6.073.158 degli anni 2000 a 2.972.874 del 2015.

L’importanza della rete oggi

Il digitale invece è trainante anche sul settore delle vendite. L’avvento degli smartphone è stato decisivo per far impennare il settore: dal 2007 al 2015 il mercato è quasi raddoppiato, facendo registrare un +191,6%. Bene anche computer ed audiovisivi, che riprendono a salire dopo un calo intermedio, attestandosi ad un +41,4% rispetto a 9 anni fa. Tutto questo a dispetto della spesa media delle famiglie, in flessione del 5,7% rispetto al 2007. Internet cresce con i media digitali di pari passo: sempre più persone lo utilizzano per trovare una strada (55,9%; +6,4% rispetto al 2015), cercare informazioni su aziende (50,4%; +2,8% rispetto al 2015) e fare acquisti (36,0%; +5,3% rispetto al 2015).

Essere presenti oggi sul web di domani

Noi di Motivo Network siamo consapevoli di questi trend ed è per questo che ogni giorno cerchiamo di comunicare ai nostri clienti la necessità di avere un sito web che presenti al meglio i loro prodotti e servizi. Avere un e-commerce o un sito responsive oggi significa raggiungere nella maniera corretta tutti quegli utenti che ricercano quotidianamente prodotti ed informazioni in internet. Se ti rivolgerai alla nostra agenzia troverai uno staff aggiornato su tutte le ultime tendenze della rete, in grado di darti consulenze puntuali sulle migliori soluzioni per le aziende del tuo settore, facendo particolare attenzione al tuo modello di business. Siamo Motivo Network, la tua agenzia web smart e conveniente. Se desideri maggiori informazioni sui nostri servizi, sentiti libero di contattarci senza impegno.

Obiettivi banda larga 2020: una farsa?

Abbiamo voluto iniziare con una provocazione questo articolo perché purtroppo in Italia sembra che le cose non vadano esattamente come ognuno di noi si aspetterebbe.

Ricorderai sicuramente le promesse del Piano Strategico Banda Ultra Larga di cui abbiamo parlato qualche tempo fa. Entro il 2020 l’obiettivo è arrivare almeno a 30mb di connessione in tutto il territorio nazionale: forse non ci eravamo soffermati adeguatamente sul quel “tutto”, altrimenti ci sarebbe stato da rabbrividire.

In realtà la situazione nel nostro paese è ben peggiore di quanto ci si potrebbe aspettare; inoltre, i dati di cui disponiamo sono sempre parziali e questo rende non poco difficoltoso districarsi fra propaganda e verità.

La situazione reale in Italia

Abbiamo consultato di recente il sito ufficiale Infratel Italia, del Ministero dello Sviluppo Economico. A dispetto del dato nazionale complessivo dichiarato (96.9% di copertura fra i 2 e i 20mb) ci sono i dati sui singoli comuni nelle schede regionali.

Abbiamo controllato in particolare la situazione in Veneto: è a dir poco preoccupante, come ti sarà chiaro andando a questo link. Nel peggiore dei casi qui registrati l’Adsl manca a quasi il 97% della popolazione e sono più di 160 i comuni dove la copertura non è totale.

La linea fisica di base, su cui per anni si sono costruiti i servizi di telefonia in Italia, è stata saldamente nelle mani di SIP prima, per poi passare a Telecom, oggi TIM: dove non passa la loro rete di sicuro non arrivano nemmeno i competitor.

L’amara verità: l’obiettivo banda larga è molto distante

Qui a Motivo Network abbiamo avuto modo di confrontare i dati Infratel con la verifica copertura Adsl di TIM. Ti invitiamo a fare lo stesso: ti basterà fare una ricerca a caso, in qualche comune non sempre proprio sperduto, per renderti conto che in molte zone effettivamente non c’è copertura Adsl: il che significa nemmeno 1mb di connessione, probabilmente solo la 56k.

Durante la ricerca incrociata abbiamo notato che la verifica copertura TIM dava talvolta risultati anche peggiori. La sottile differenza potrebbe stare nel fatto che i dati Infratel riguardano la popolazione attualmente connessa, non la capillarità della linea su tutte le strade: questo spiegherebbe l’assenza di linea in alcune vie di comuni a 100% di presenza Adsl.

Torniamo alla domanda iniziale: farsa o no, il problema italiano è serio e andrebbe affrontato subito. L’assenza quasi totale dell’Adsl in alcune zone d’Italia le renderà disabitate nel giro di qualche tempo.

Nessuna persona vuole trasferirsi in zone tagliate fuori dal mondo ma, soprattutto, nessuna azienda avrà interesse ad aprire e portare lavoro in un luogo dove manca questa infrastruttura di base.

Non ci resta che tenere come sempre la situazione monitorata, sperando come sempre in un miracolo (come sempre una delle migliori prospettive in Italia).

Agenzia web vs cliente: un incontro epico

Sul web non si contano i siti e gli spazi dove si parla dello scontro fra clienti e web agency: quando si deve creare un sito web o ci si deve mettere d’accordo per la promozione dei contenuti sui motori di ricerca o i social, vengono fuori tutte le differenze fra i due mondi.

Ma questo incontro-scontro si può osservare ovunque, in qualsiasi campo: chi non si è mai trovato nella situazione di criticare il lavoro di un altro o semplicemente di mettere il becco dove non si è competenti?

Ogni persona parte con delle aspettative precise, con idee chiare su come vorrebbe fossero fatte le cose. A volte, tutto questo sfocia nell’arroganza di pretendere un risultato a tutti i costi; se dall’altra parte chi sta lavorando per noi si chiude a riccio nel suo sapere e non comunica, il risultato finale non potrà che essere mediocre.

Stesse esigenze, diverso modo di esprimerle

Tuttavia committente e professionista non sono poi così distanti.

Noi di Motivo Network e i nostri clienti vogliamo entrambi la stessa cosa: progettare e creare un sito o un’attività web che riesca ad esprimere a pieno il potenziale dell’azienda e che attiri persone interessate ai servizi in questione.

Il problema più grande è sempre arrivare a comprendere che le esigenze fra le due parti in causa non divergono di molto, anche se alla base si parlano lingue a volte completamente differenti.

Un punto di incontro è possibile anche fra realtà che a volte sembrano lontane anni luce; non solo ne siamo convinti, ma ce lo dimostrano i nostri clienti ogni giorno.

La soluzione? Crescere insieme!

Tutti e due i “contendenti” hanno esperienza e vogliono dire la loro dal proprio punto di vista: il compito più difficile per tutti è imparare ad ascoltare e a partire per una riflessione comune da lì.

Noi di Motivo Network possiamo dire che in questi anni abbiamo sempre cercato di camminare su questa strada: consigliare al meglio i nostri clienti a seconda delle loro attività con contenuti, soluzioni grafiche ed impaginazioni che rendano piena giustizia al loro mestiere.

Il cliente ci insegna sempre qualcosa, da un lato mostrandoci lati ed esigenze sempre nuove che ci costringono ad aggiornarci e a metterci in gioco, dall’altro imponendoci il ruolo di guida in un mondo che lui fa fatica a comprendere.

Ma queste sono le sfide che ci piacciono: quelle che ci fanno crescere e che ci fanno ogni giorno offrire il meglio dei servizi web a chi si rivolge a noi.

Per questo ci prenderemo sempre cura dei nostri clienti, con soluzioni smart e convenienti: perché crediamo nel dialogo.

Confrontati con noi e ti aiuteremo a fare il salto di qualità, senza dubbio.

L’ultima crociata di Google: le pubblicità fastidiose

Non era una novità che il colosso di Mountain View si battesse per la qualità dei risultati web. Ma la vera notizia è che Google vuole entrare a pieno titolo fra i sostenitori della pubblicità etica, andando in difesa di quei siti che la promuovono.

Sicuramente hai ben presenti quei fastidiosi banner pop-up che spuntano fuori all’improvviso da un sito, con video pubblicitari o inviti invasivi ad iscriverti ad una newsletter: insopportabili vero? A quanto pare anche il famoso motore di ricerca è finalmente d’accordo con i suoi utenti.

A dare la notizia è lo stesso blog ufficiale per webmaster di Google: da un passo emerge chiaramente che dal 10 gennaio 2017 si inizierà a penalizzare i siti mobile che non hanno contenuti immediatamente accessibili.

Un terremoto che turberà le notti di molti e sarà interessante osservare l’evolversi della situazione, soprattutto per quanto riguarda i grandi attori del web: sono molti infatti attualmente i siti anche importanti che vivono alle spalle di pubblicità a volte anche molto invasive.

Sarà la fine dell’invadenza pubblicitaria sui siti?

Ni”, non nell’immediato.

Il comunicato non dà eccessivi dettagli tecnici su come si evolveranno le cose ma quello che è chiaro è che le pubblicità a tutto schermo, tenderanno lentamente a sparire dalla circolazione.

Google si impegna ormai da un paio d’anni a premiare siti con una buona accessibilità, oltre che con buoni contenuti: anche in quest’ottica alcuni banner verranno risparmiati, come quelli relativi all’utilizzo dei cookies e alla verifica della maggiore età per contenuti dedicati agli adulti.

Infine saranno immuni dal provvedimento anche i banner non invasivi, in particolare quelli che coprono una porzione accettabile dello schermo, consentendo la piena fruibilità del contenuto.

Il provvedimento per il momento è stato annunciato solo per le visualizzazioni da mobile, che ormai hanno un mercato considerevole rispetto ai sistemi desktop; ma non ci sentiamo di escludere che in futuro la cosa possa venire estesa a tutte le modalità di navigazione.

L’importanza del contenuto rispetto all’accessibilità

Non dimentichiamo però che la base per avere una buona visibilità nelle ricerche degli utenti è la pertinenza del contenuto: quest’ultima continuerà ad essere in primo piano rispetto all’accessibilità.

Capita infatti di imbattersi in siti che non sono stati ancora ottimizzati per la visibilità da mobile ad esempio, ma che risultano fra i primi risultati disponibili quando effettuiamo una ricerca: evidentemente molti utenti trovano lì le risposte che cercano.

Noi di Motivo Network sappiamo bene che ogni nuova introduzione nell’algoritmo entra in azione lentamente, ma finisce sempre per essere efficace. Ormai i siti non-mobile friendly sono molto diminuiti nelle ricerche e la transazione sarà completata a breve.

Come agenzia web lavoriamo da sempre seguendo le indicazioni di Google, per assicurare ai nostri clienti la massima visibilità dei loro siti e garantirne la piena accessibilità, grazie all’utilizzo di un codice comprensibile per tutti i principali dispositivi in commercio.

Da sempre puntiamo sui contenuti e siamo sfavorevoli all’impiego di pubblicità invasive, che distolgono l’utente dal suo vero obiettivo: trovare le risposte che cerca.

Se anche tu la pensi come noi e hai bisogno di un sito responsive con contenuti dedicati ai tuoi clienti, chiedici cosa possiamo fare per te.

Contattaci senza impegno per avere la tua soluzione smart e conveniente.

Banda larga: facciamo il punto

Avevamo affrontato l’argomento già l’anno scorso e ci eravamo lasciati con una punta di ironia su quanto stava succedendo. L’Italia è passata a parlare della banda ultralarga senza nemmeno aver ultimato la costruzione delle linee per la banda larga. A questa distanza di tempo possiamo affermare che le cose continuano a procedere a rilento e che siamo ben lungi dal vedere la fine del tunnel anche per le reti a 30mbps. Vediamone il dettaglio assieme.

La situazione italiana

Ad oggi la banda larga in Italia serve il 35.4% del territorio nazionale. Le ambizioni del Governo e del Ministero dello Sviluppo Economico vorrebbero portare questa cifra al 100% entro il 2020: a distanza di un anno quindi nessun dietrofront sull’ambizioso obiettivo prefissato. Il podio per il momento va alla Calabria con il 76% di territorio cablato, seguita dalla Campania con il 65.2% e dalla Puglia con il 53.8%. Medaglia di legno al Lazio che raggiunge il 51.8%. Il nostro Veneto ottiene solo il 25.2% della copertura, probabilmente a causa della grande antropizzazione del territorio: l’azione infatti qui riguarda ben 579 comuni. Certo la questione è solo parzialmente giustificabile per una delle regioni più trainanti per quanto riguarda la produzione in Italia. Anche Lombardia e Piemonte sono ferme rispettivamente al 23.1% e al 26.4%, con una ovvia concentrazione delle infrastrutture sui grandi centri.

Le ambizioni e il confronto con l’Europa

Il dato nazionale del 35.4% di copertura fa impallidire quando lo si confronta con il 58% dei dati europei complessivi. La banda ultralarga, partita da un più di un anno, è ferma al 11% ed alcuni bandi regionali sono partiti solo di recente, dilatando i tempi di riuscita. La media europea è poco più su, al 18.7%. Ma non è il caso di esultare perché, come ricordato più sopra, da noi l’impegno sarà duplice: banda larga e banda ultralarga in parallelo. Ma qual è l’obiettivo del Governo per quest’ultima? Portare entro il 2020 il 35.4% della popolazione a poterne usufruire. L’impegno sembra ribadito dalla comparsa recente di un sito dedicato all’impresa, voluto dal Ministero dello Sviluppo Economico e dove si può seguire in diretta l’evoluzione del progetto.

La banda larga e il lavoro con internet

Non ci stancheremo mai di dire che l’Italia è in ritardo disarmante rispetto ad altri paesi nella dotazione di un’infrastruttura degna. Ogni paese moderno che si rispetti dovrebbe essere in grado di offrire ai propri cittadini i mezzi per poter crescere ed esprimere tutte le potenzialità, in tempi ragionevoli. Chi come noi di Motivo Network lavora con internet attende con ansia il potenziamento delle linee, con lo switch off del cablaggio in rame in favore della fibra ottica. È necessario, oggi come non mai, un accordo e una collaborazione attiva fra pubblico e privato: ne va della competitività del paese. La qualità e la velocità della trasmissione dei dati permettono alle aziende di svilupparsi e conquistare nuovi mercati, erogando servizi più competitivi. Restiamo come sempre in attesa di buone nuove: terremo la situazione monitorata, proprio perché interessa tutti da vicino. A presto, speriamo!

È tempo di rientrare

Puntuale come sempre, lo staff di Motivo Network rientra dalle ferie oggi 22 agosto. In queste tre settimane abbiamo recuperato le energie ed abbiamo fatto il pieno per questa parte finale dell’anno.

Pensiamo che il riposo estivo sia importante per poi poter dare il meglio ai propri clienti: proprio per questo auguriamo a tutti un buon rientro e buone vacanze a chi è partito o partirà nei prossimi giorni.

Tornano i servizi di Motivo Network

Con questa rinnovata energia riapriamo l’attività e invitiamo i nostri clienti, potenziali e non, a rivolgersi a noi per i loro servizi web.

Riparte la stagione anche per i tuoi clienti infatti: una buona occasione per aggiornare il tuo sito web, lavorare al posizionamento dei tuoi contenuti, pensare alla promozione della tua attività, con flyer e pieghevoli sui tuoi prodotti.

Per questo siamo sempre a tua disposizione, con soluzioni smart e convenienti!

Se desideri ulteriori informazioni sui nostri servizi ricorda che puoi contattarci direttamente qui.

 

Lo staff di Motivo Network

Che cos’è il MobileGeddon? Cosa comporta per i siti di tutto il mondo? Soprattutto, che conseguenze ci sono per le aziende italiane?

Chi segue il web e le sue vicende sa che il 21 Aprile 2015 è stato un giorno atteso con curiosità ed inquietudine: è avvenuto il tanto famigerato MobileGeddon. L’algoritmo di Google, che determina l’ordine di apparizione dei siti nel motore di ricerca, è stato aggiornato e modificato, lasciando web master e sviluppatori di tutto il mondo con il fiato sospeso.

In realtà, il MobileGeddon è stato semplicemente la naturale evoluzione di una tendenza in atto da qualche anno e di cui abbiamo già parlato qui: le ricerche eseguite tramite device mobile hanno superato in tutto il mondo le ricerche eseguite da desktop. E non è difficile immaginare perché: è molto più comodo cercare informazioni stesi a letto, seduti sul divano, al bancone del bar o, perchè no, in bagno, anziché spostarsi fino allo schermo del computer.

L’aggiornamento dell’algoritmo di Google asseconda ed anzi accelera questa tendenza. Ovvero, i siti non ottimizzati per essere facilmente accessibili tramite mobile verranno penalizzati con un posizionamento inferiori agli altri.

Per essere alle prime posizione un sito deve quindi essere mobile-friendly: in questa esotica accezioni sono da includere la corretta impostazione delle viewport, che adatta le varie pagine del sito alle dimensioni degli schermi di smartphone e tablet, la presenza di contenuti fruibili da ogni device, l’usabilità del sito e molti altri parametri.

Quali sono le conseguenze di MobileGeddon sulle aziende italiane? Semplicemente, i siti mobile-friendly sono oggi, a tutti gli effetti, una realtà con cui le imprese italiane devono confrontarsi.

Ciò vale soprattutto per quelle imprese (e per fortuna sono sempre di più) che sanno vedere le potenzialità di una strategia di comunicazione basata sul web: non sarebbe piacevole infatti vedere il proprio sito, per quanto ben fatto, perdere posizioni in favore di siti di aziende concorrenti.

Come fare a capire se un sito web rispetta i parametri previsti dal nuovo algoritmo di Google? È sufficiente eseguire questo test. Il test è superato? Bene. Il test è fallito? Visitate questa pagina e scoprite cosa potete fare per il vostro sito web.

Come si fa a vendere su Facebook? Il colosso dei social media risponde aggiungendo una nuova funzione: vendere e comprare nei gruppi di Facebook sarà ancora più facile. A partire dall’11 febbraio è ufficiale: dopo una lunga fase di testing, Facebook ha implementato la funzione che accelera la procedura di vendita e acquisto nei gruppi utenti. E quindi? Quindi, la cosa ha certamente dei risvolti interessanti, soprattutto per le imprese e gli imprenditori (in numero sempre crescente) che utilizzano Facebook come parte della strategia di comunicazione aziendale. Facciamo un passo indietro. I gruppi di Facebook nascono come luogo virtuale di aggregazione per utenti che condividono gli stessi interessi. Esistono innumerevoli argomenti: dallo sport ai motori, dalla letteratura alla cucina macrobiotica. Praticamente ogni attività o ambito di interesse noto all’uomo ha uno o più gruppi di riferimento in Facebook. Questi gruppi funzionano in modo non dissimile dagli “antichi” forum del web 1.0: uno dei membri scrive un post e gli altri utenti possono commentarlo, confrontandosi sull’argomento in questione. La nuova funzione dei gruppi di Facebook permette di creare dei post aggiungendo la funzione “vendi”, includendo una breve descrizione di ciò che si propone, il prezzo ed eventuali modalità di consegna. Si tratta di un passo importante: in questo modo, infatti, un’azienda può offrire i propri prodotti e servizi ad un bacino di utenti selezionato, che ha quindi più possibilità di mostrare interesse verso i prodotti proposti. Secondo alcuni, questa nuova funzione affollerà i gruppi di Facebook di offerte commerciali, rendendoli meno piacevoli. È pur vero, tuttavia, che le offerte commerciali selvagge affollavano già molti gruppi in forma di spam. La funzione di vendita nei gruppi potrà se non altro ordinare e disciplinare la presenza di proposte commerciali. I ogni caso, l’upgrade dei gruppi di Facebook conferma la tendenza che vede la piattaforma aprirsi al marketing ed al commercio diretto: una realtà con cui presto anche le aziende italiane dovranno confrontarsi.

Banda ultralarga in Italia: cosa ne dice il governo? Vediamo in breve i piani dell’Italia per lo sviluppo digitale.

Viene approvato in questi giorni il piano “Strategia italiana per la banda ultralarga”: si tratta del più ambizioso passo dell’Italia verso un’evoluzione delle infrastrutture per la trasmissione di dati digitali. In particolare, il piano prevede il passaggio obbligatorio dalla tradizionale rete in rame a quella in fibra entro il 2020, il tutto a spese dello Stato.

Anzitutto, cosa cambierebbe nel passaggio alla banda ultralarga?

Per definizione, è una rete con velocità superiore ai 30 Megabit per secondo, che potenzialmente può arrivare ai 100 Megabit (ad oggi in Italia si arriva al massimo ai 20 Megabit). Una tale velocità permette non solo a navigare più veloce ma anche di accedere a servizi più evoluti come la fruizione di film e programmi di intrattenimento. Per le aziende, la banda ultralarga comporterebbe una maggiore facilità nel maneggiare file di grandi dimensioni, nelle videoconferenze, nell’utilizzo di reti ad alta attività. Come abbiamo già spiegato qui, l’Italia non è mai stata ai primi posti in quanto a velocità di rete: questo piano, qualora venisse effettivamente tradotto in essere, porterebbe finalmente il Bel Paese alla pari con il resto d’Europa, adeguandosi agli standard internazionali in fatto di Internet e telecomunicazioni.

In cosa consiste questo piano?

Non si tratta di un decreto ma di una “presa d’atto” da parte del Consiglio dei Ministri: tanto è sufficiente per poter accedere ai fondi europei che, insieme ai fondi nazionali, porterebbe il finanziamento a 6 miliardi di Euro, che dovrebbero venire utilizzati per incentivare i vari operatori (Telecom in testa) a fare ulteriori investimenti, così da coprire tutto il territorio nazionale.

Obiettivo (ambizioso) del piano è portare tutta Italia alla soglia minima dei 30 Megabit, ed almeno un italiano su due a 100 Megabit. Punto nodale del piano sarà quindi la progressiva “rottamazione” della vecchia rete in rame. Per evitare complicazioni e disservizi, lo switch off del rame avverrebbe solo nella fase finale del passaggio: dopo che un operatore avrà portato la banda larga in una zona, gli utenti avranno fino a dodici mesi per fare il passaggio. La differenza di prezzo tra i servizi verrebbe copertà da un voucher costituito da fondi pubblici. Il rischio, ovviamente, è quello cadere nel vortice di vicoli ciechi legislativi e buchi neri burocratici tipicamente italiano, che rischierebbe di compromettere o rallentare un passaggio ad una nuova tecnologia di cui l’Italia ha un bisogno disperato. Come si dice, lo scopriremo vivendo…

PMI, smartphone e mobile marketing: studi e statistiche recenti vedono il futuro di Internet nel mobile.

In un futuro prossimo accederemo al web soprattutto tramite smartphone, tablet e dispositivi portatili. È finita l’era dei personal computer, è finita l’era dei portatili: oggi tocca agli smartphone.

Il trend è evidente: la maggior parte degli accessi ad Internet si svolgono oggi tramite smartphone. La Rete, nata a benificio esclusivo dei fruitori di pc e laptop, è sempre più utilizzata dai possessori di dispositivi mobile: ovvero, chi usa internet lo fa sempre più spesso tramite smartphone. Lo spiega bene un signore di nome David Wei, una delle divinità dell’imprenditoria orientale e pioniere del mercato online in Cina, secondo cui la maggior parte della popolazione di Internet è costituita dai cosiddetti “nativi digitali”: giovani sotto i 30 anni che, sebbene si siano avvicinati al web utilizzando pc e portatile, si stanno rapidamente convertendo all’uso degli smartphone.

Non deve quindi sorprendere la notizia secondo cui oltre il 60% degli acquisti in Amazon nello scorso anno è stato fatto tramite cellulare.

Sebbene l’Italia sia solitamente in ritardo, la tendenza è ben visibile anche in territorio nostrano. E data la diffusione capillare di tablet e smartphone l’uso massivo che i giovani ne fanno, è facile immaginare che il trend non cambierà: pc e laptop continueranno ad essere usati, ma fasce sempre più ampie di popolazione cominceranno ad acquistare e informarsi tramite smartphone. Quali sono le conseguenze per le PMI? Molto semplicemente, le aziende italiane che utilizzano il web come strumento di marketing non potranno fare a meno di dotarsi di un sito mobile-friendly o di un’App visionabili facilmente anche da mobile e, possibilmente, che ne sfrutti a pieno tutte le possibilità. È probabile che presto inizieremo a sentir parlare sempre più di “mobile marketing”

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