Come si fa a vendere su Facebook? Il colosso dei social media risponde aggiungendo una nuova funzione: vendere e comprare nei gruppi di Facebook sarà ancora più facile.
A partire dall’11 febbraio è ufficiale: dopo una lunga fase di testing, Facebook ha implementato la funzione che accelera la procedura di vendita e acquisto nei gruppi utenti.
E quindi?
Quindi, la cosa ha certamente dei risvolti interessanti, soprattutto per le imprese e gli imprenditori (in numero sempre crescente) che utilizzano Facebook come parte della strategia di comunicazione aziendale.
Facciamo un passo indietro.
I gruppi di Facebook nascono come luogo virtuale di aggregazione per utenti che condividono gli stessi interessi. Esistono innumerevoli argomenti: dallo sport ai motori, dalla letteratura alla cucina macrobiotica. Praticamente ogni attività o ambito di interesse noto all’uomo ha uno o più gruppi di riferimento in Facebook.
Questi gruppi funzionano in modo non dissimile dagli “antichi” forum del web 1.0: uno dei membri scrive un post e gli altri utenti possono commentarlo, confrontandosi sull’argomento in questione.
La nuova funzione dei gruppi di Facebook permette di creare dei post aggiungendo la funzione “vendi”, includendo una breve descrizione di ciò che si propone, il prezzo ed eventuali modalità di consegna.
Si tratta di un passo importante: in questo modo, infatti, un’azienda può offrire i propri prodotti e servizi ad un bacino di utenti selezionato, che ha quindi più possibilità di mostrare interesse verso i prodotti proposti.
Secondo alcuni, questa nuova funzione affollerà i gruppi di Facebook di offerte commerciali, rendendoli meno piacevoli.
È pur vero, tuttavia, che le offerte commerciali selvagge affollavano già molti gruppi in forma di spam. La funzione di vendita nei gruppi potrà se non altro ordinare e disciplinare la presenza di proposte commerciali.
I ogni caso, l’upgrade dei gruppi di Facebook conferma la tendenza che vede la piattaforma aprirsi al marketing ed al commercio diretto: una realtà con cui presto anche le aziende italiane dovranno confrontarsi.