Il Google Speed Update: sempre più di mira i siti lenti

Siamo in pieno periodo vacanziero: iniziamo a rilassarci, a pensare alle vacanze, qualcuno c’è già stato magari. Ma una cosa è certa: Google non si riposa mai, neanche in questo periodo.

È notizia di qualche tempo fa infatti che il Google Speed Update è stato rilasciato per tutti i siti. Mentre inizialmente avrebbe dovuto riguardare solo un numero stretto di ricerche ora andrà semplicemente a penalizzare i siti più lenti della rete.

Per chi è familiare con l’inglese suggeriamo questo approfondimento apparso su Search Engine Land.

Nuovo aggiornamento “broad” dell’algoritmo di Google

In questi primi giorni di agosto c’è stata un’ulteriore novità: Google ha annunciato la messa online di un Broad Core Update. Un vero cambiamento dell’algoritmo quindi, cosa che in casa BigG annunciano di fare “diverse volte in un anno”.

Un’altra precisazione che ci arriva da Mountain View è che non esiste una vera e propria strategia per affrontare questo cambio, se non quella di “rimanere concentrati sul produrre contenuti di qualità”.

Da quello che si è potuto cogliere, è cambiato ancora il peso e l’importanza di molti fattori di ranking: naturalmente non è dato sapere esattamente quali, nemmeno agli addetti ai lavori ed esperti di SEO.

Il comportamento di ogni pagina va studiato in base ad un grande numero di variabili: un risultato all’improvviso più negativo dove prima si avevano dati positivi può essere il segno di uno di quei cambi di peso e di importanza di cui si parlava prima. Non è la fine del mondo, ma bisogna essere preparati.

Come Motivo Network lavora per affrontare il cambiamento

Il primo obiettivo di noi di Motivo Network è tenere monitorati i siti dei nostri clienti, in modo da poter reagire ad eventuali cambi repentini e proporre nuove strategie per affrontare la situazione.

I fattori su cui lavoriamo costantemente sono il rispetto delle linee guida di Google, la costruzione di un architettura snella, l’elaborazione di contenuti quanto più possibile di qualità e lo studio accurato delle ricerche degli utenti.

Si tratta di un lavoro non facile ma che da professionisti cerchiamo di fare ogni giorno nel migliore dei modi, per la serenità dei nostri clienti.

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Internet e social: una crescita inarrestabile

Gli anni passano ma il digitale non smette di crescere in tutto il mondo: anche nel 2017 non si è sentito alcun rallentamento e centinaia di milioni di utenti si sono riversati in quello che per loro è un mondo pieno di opportunità.

Interessanti risultano anche i dati relativi ai social network, sempre più frequentati da un’ampia fetta di popolazione.

Cominciamo con l’analizzare i numeri italiani per il 2017:

Ecco la nostra presenza su internet rispetto all’anno 2016:

Numeri fortemente positivi che ci parlano di un settore in continua crescita. La penetrazione di internet nella vita degli italiani è del 73%: di questi milioni di persone il 72,6 % utilizza i social network.

I social network più usati nel Belpaese

È tempo di immergerci in profondità nei dati relativi ai social; come detto più sopra sono positivi su tutti i versanti. Uno su tutti: ben il 51% della popolazione italiana è attiva su almeno un profilo social da mobile.

Andiamo ora a scoprire quali sono i social più usati in Italia nel 2017, grazie alla puntuale analisi incrociata di We Are Social dei dati di Globalwebindex.

social più usati in Italia 2017

Rispetto all’anno scorso non ci sono grandi sorprese:

Se sei interessato a consultare tutti i dati li puoi trovare qui.

Entra anche tu in un mercato in continua espansione

Lo strapotere di Facebook e la sua continua crescita confermano la trasversalità e l’efficacia del suo comparto mediatico; un mercato effettivo e potenziale allo stesso tempo, in continua espansione, in Italia come nel mondo.

Milioni di utenti si incontrano sui social, condividendo opinioni, interessi, coinvolgendo spesso anche le aziende. Mai come oggi è importante esserci per un’attività che abbia veramente a cuore i propri clienti.

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Privilegiata struttura mobile di un sito per il ranking

Non è una novità anche solo per chi bazzica nel web che quest’ultimo stia diventando gradualmente sempre più “mobilecentrico”.

Sperimentiamo tutti come sono cambiate le nostre ricerche sui motori e come quest’ultimi cerchino di privilegiare soprattutto quei siti che sono predisposti per una lettura adattabile a qualsiasi dispositivo.

È notizia recente una nuova stretta alla questione: Google privilegerà progressivamente i contenuti della versione mobile dei siti per il posizionamento sulle ricerche.

In cosa si traduce questo? Occorrerà avere entrambi i siti (versione desktop e mobile) correttamente compilati e gestione lingua straniera separata. Meglio avere una buona capacità di sopportazione di traffico, dal momento che aumenterà il volume di transito dei bot di Google.

In generale chi ha un sito responsive invece non vedrà cambiamenti, dal momento che queste modifiche valgono per chi ha i siti gestiti in maniera separata.

Meglio una pagina veloce a caricarsi per il posizionamento

Un’altra importante novità riguarda la velocità: da luglio 2018 un altro fattore di posizionamento sarà la rapidità di caricamento di una pagina web.

La modifica all’algoritmo ha nel mirino saranno soprattutto le pagine che hanno performance piuttosto basse ed investirà solo una piccola percentuale di “frasi di ricerca”.

L’obiettivo come sempre è offrire un’esperienza di qualità ai propri utenti. Una cosa da non dimenticare infatti è che il fattore più importante restano i contenuti: a parità di performance se una pagina risponde meglio alle richieste degli utenti ma è molto lenta, verrà comunque mostrata per prima nei risultati di ricerca.

Se sei ferrato con l’inglese puoi approfondire i temi suddetti qui e qui.

Sei pronto al futuro? Confrontati con noi

In definitiva noi di Motivo Network ti consigliamo di lavorare sul fronte della qualità dei tuoi contenuti, portando avanti in parallelo anche gli aspetti della velocità e del mobile friendly.

Già da molto tempo proponiamo ai nostri clienti siti responsive già proiettati verso i requisiti sollevati dal famoso motore di ricerca, offrendo un servizio di hosting fra i migliori al mondo per performance, grazie alla nostra partnership con Aruba.

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Ritornano i post di Google… finalmente per tutti!

Abbiamo appena fatto in tempo a raccontarti l’introduzione dei video nelle anteprime dei luoghi e delle attività sulla colonna di ricerca di Google che una novità ancora più grande è già sbarcata anche in Italia.

Probabilmente non ricorderai l’introduzione dei Google Post già nel 2016, poiché relegati al mercato americano e tenuti in versione beta a lungo. Quello che conta è che oggi l’azienda di Mountain View abbia finalmente rilasciato questo prodotto a livello globale.

Per poterli usare serve innanzitutto un account Google My Business verificato, un passo fondamentale per ogni realtà che vuole avere la propria scheda di anteprima completa visibile ad una ricerca su Google, oltre alla posizione certificata su Google Maps.

I nuovi post quindi sono contenuti dedicati di massimo 300 caratteri e con la possibilità di allegare una foto; saranno visibili in una scheda dedicata all’interno dell’anteprima di cui parlavamo qui sopra.

Avranno la durata di 7 giorni (o di più nel caso il post riguardi un evento) ma saranno comunque sempre visibili nel motore cliccando sull’ultimo post pubblicato.

Google Posting: un nuovo strumento di promozione aziendale

La grande opportunità di Google Posting risulta evidente quando poi consideriamo che è stata lasciata la possibilità di inserire degli “inviti all’azione” alla fine del post: Prenota, Registrazione, Acquista, i quali portano ovviamente al link desiderato e Salva Offerta, per ricordare agli interessati il vostro post in altro momento.

Google sta lavorando per includere tutte le categorie merceologiche e dare a tutti la possibilità di utilizzare questo nuovo strumento. Non ci è dato sapere come e se i post verranno indicizzati sul suo motore in futuro o se sia in vista una versione di Google Ads dedicata.

Quello che è certo è che diventerà presto uno strumento decisivo per la presenza di un business sul web nonché, in un certo senso, una dichiarazione di guerra alle pagine aziendali su Facebook.

La tua presenza nel web è sicura con Motivo Network

Per un’impresa diventa sempre più importante essere presente in Internet con gli strumenti giusti. Rispetto al passato oggi le possibilità si sono moltiplicate, come anche l’impegno per cercare di non farsele sfuggire.

Ma per curare la propria presenza web non occorre solo la buona volontà: serve essere dei buoni comunicatori e la conoscenza dei servizi che si vanno ad utilizzare.

Google Posting è una novità di Google My Business, strumento che noi di Motivo Network usiamo quotidianamente per conto dei nostri clienti.

Se sei interessato all’opportunità della creazione di contenuti web che parlino di te, dei tuoi servizi e delle tue promozioni non solo sul tuo sito ma anche direttamente su Google, perché non ne parli con noi?

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Il dominio di smartphone e tablet nel mondo

Il cammino dei dispositivi mobile è segnato: sono gli apparecchi che dominano il mercato al momento e che vengono venduti di più al mondo. I numeri di cui stiamo parlando sono veramente ingenti, sia per quanto riguarda gli smartphone sia per i tablet.

Il proliferare di apparecchi di vari marchi non ha impedito però ai maggiori produttori di sistemi operativi di dividersi il mercato, non lasciando molto spazio ad eventuali nuovi progetti o new entry.

A Motivo Network ci siamo chiesti quali fossero i principali sistemi operativi mobile per il periodo aprile 2016-2017. Andiamo a vedere quindi cosa è emerso dalla nostra ricerca:

I sistemi operativi mobile più usati

SO mobile più usati Italia aprile 16-17

Ecco quindi i dati di StatCounter sulla situazione italiana, i quali vedono in testa Android, praticamente incontrastato, con quasi il 67% del mercato. Questo è un dato che potrebbe sorprendere qualcuno in prima battuta, ma si deve considerare che il robottino verde è preinstallato su un numero incredibile di dispositivi, tra cui i modelli fabbricati da Google e da Samsung.

Al secondo posto vicino al 24% troviamo iOS: qui dobbiamo spezzare una lancia in favore di Apple invece proprio perché questo sistema operativo può contare solo sugli iPhone e gli iPad.

Ben distante al 3° posto troviamo Windows con il 4%, che può contare ancora sulla discreta diffusione nel nostro paese dei Windows Phone e dei vecchi Lumia.

Sotto si apre una miriade di sistemi minori tra cui ci piace segnalare la timida presenza di Linux, l’unico sistema completamente open source dell’elenco, dal momento che Android è comunque sostenuto e sviluppato da Google.

SO mobile più usati mondo aprile 16-17

Ecco i dati a livello mondiale per lo stesso periodo: da un rapido confronto potrai notare ben poche differenze, come l’ulteriore perdita di terreno di iOS a -43% dalla vetta.

Android o no, Motivo Network garantisce siti web mobile friendly

È dunque Android il sistema operativo mobile più usato in Italia e nel mondo attualmente. Qui da Motivo Network teniamo monitorata la situazione, anche per vedere se ci sono novità all’orizzonte per quanto riguarda la navigazione dei siti su mobile.

Il mobile friendly è in costante evoluzione e ogni dispositivo che viene prodotto oltre ad avere uno schermo di dimensioni e prestazioni diverse fa riferimento ad un sistema operativo che sviluppa comunque i propri browser.

Progettare siti responsive è una sfida ogni giorno che in agenzia prendiamo molto seriamente: solo così infatti riusciamo ad offrire il meglio ai nostri clienti.

Ti è piaciuto questo viaggio fra i sistemi operativi più usati in Italia e nel mondo? Sei interessato ad avere un sito internet mobile friendly, visualizzabile correttamente su tutti gli smartphone e i tablet in circolazione? Mettiti subito in contatto con noi!

Motivo Network è l’agenzia smart e conveniente che stai cercando: domandaci maggiori informazioni, senza impegno.

L’algoritmo di Google si rafforza contro le bufale sul web

È notizia di qualche tempo fa l’impegno di Google nel contrastare con tutte le armi possibili le fake news, ovvero tutte quelle notizie false preparate solitamente per avere un ritorno economico particolare o danneggiare qualcuno.

Forse ricorderai infatti la polemica nata intorno alla ricerca “l’Olocausto ha mai avuto luogo”. Abbiamo già toccato l’argomento in un nostro post di gennaio. Interessante era stata anche l’introduzione del Fact Check, una sorta di certificazione della veridicità dei contenuti: ti invitiamo a recuperarli nel caso tu sia interessato.

La notizia di questi ultimi giorni invece è che il colosso di Mountain View ha modificato ancora il suo algoritmo per dare maggiore spazio alle segnalazioni da parte propri utenti, rivelando così il ruolo cardine delle persone nella lotta contro le bufale.

Nuove linee guida e le segnalazioni di contenuto inappropriato

Ad annunciare questo nuovo passo in avanti è il Vice President of Engineering Ben Gomes sul blog di Google Italia. Nell’articolo si fa menzione in particolare di nuove linee guida per gli addetti alla valutazione delle pagine.

L’obiettivo è arrivare ad avere mappe circoscritte delle aree da migliorare e indicazioni più precise possibili che permettano all’algoritmo di lavorare meglio alla retrocessione dei contenuti di scarsa qualità.

Ma la novità più importante come preannunciato più sopra è l’introduzione di nuove segnalazioni di contenuto inappropriato dedicate a chi come te fa ricerche tutti i giorni utilizzando il famoso motore di ricerca.

Lo puoi provare di persona: apri il tuo browser ed inizia a comporre una ricerca. Appena inizierai a scrivere comparirà a destra, sotto i suggerimenti, la voce “Segnala previsioni inappropriate”. Si aprirà subito una finestra che ti chiederà di indicare quali previsioni sono inappropriate e ti darà la possibilità di segnalare una serie di motivi.

Una funzione simile è prevista per i featured snippet, le anteprime di contenuto certificate da Google: qui è presente invece troverai cliccabile la scritta “Feedback”, con la possibilità a volte di segnalare modifiche anche complesse ai risultati.

Verso un web di qualità, anche grazie a Motivo Network 

Siamo sicuri che molti lettori di questo articolo si saranno messi a provare le nuove funzionalità e a improvvisarsi censori per un giorno, come noi del resto! Qui in agenzia siamo felici che Big G abbia intrapreso anche questa strada.

Sapevi che questo clima ha spinto anche Wikipedia ad aprire Wikitribune, una piattaforma dedicata alla correttezza dei contenuti, capitanata da 10 giornalisti professionisti che verranno assunti ad hoc?

Raccontare falsità sul web sta diventando sempre più difficile: la pena è incorrere nel declassamento dei propri contenuti. Gli utenti troveranno sempre meno informazioni bassa qualità; dal canto nostro, a Motivo Network lavoriamo ogni giorno alla pertinenza dei risultati nei motori di ricerca sui siti dei nostri clienti.

Fare in modo che i tuoi prodotti e servizi vengano trovati in seguito ad una ricerca è il primo dei nostri pensieri, oltre a cercare di organizzare i tuoi contenuti in modo da dare sempre le risposte che gli utenti cercano: tutela subito i tuoi interessi!

Rivolgiti alla nostra agenzia web per siti web responsive dedicati e servizi internet smart e convenienti: se desideri saperne di più contattaci senza impegno.

Il mobile friendly e le AMP: presente e futuro

Abbiamo già affrontato più volte il discorso sulle Accelerated Mobile Pages, meglio note come AMP, le snellissime nuove pagine web dalla tecnologia open source che tanto stanno a cuore a Google.

Come introduzione ti proponiamo la lettura di questo articolo che ti illustrerà cosa sono e come funzionano. Qualche mese va è stato annunciato anche il lancio delle AMP in versione Lite, dalla navigazione ancora più leggera.

Queste nuove pagine web come vedi sono già in circolazione da qualche tempo e siamo sicuri che anche tu ci sia incappato più di qualche volta durante la tua navigazione, magari leggendo le notizie di qualche quotidiano online o usando app dedicate come Google News.

Big G sta puntando molto su un nuovo web più leggero e fruibile per i propri utenti e lo dimostra ancora di più con l’annuncio di una certificazione ufficiale per chi lavora con il mobile friendly e le AMP.

Google e l’esame con certificazione per i siti mobile

Questa nuova iniziativa è disponibile per tutti coloro che sono Google Partners: una vera e propria “Mobile Sites Certification” che richiederà a chi si applicherà la conoscenza profonda del mondo mobile friendly.

La verifica che ogni persona dovrà sostenere avrà 65 domande a risposta multipla con la formula vero/falso. Gli argomenti da affrontare riguarderanno la creazione, la gestione, la misurazione delle performance e l’ottimizzazione dei siti web mobile; l’esame è rivolto a programmatori, marketers, esperti SEO e in generale a chi lavora con i siti web mobile.

La necessità di velocità nella navigazione è senz’altro il perno centrale che sta sotto a tutto questo, velocità che conferma quindi il suo ruolo per il futuro dello sviluppo di internet.

Se vuoi saperne di più su questo argomento puoi consultare questo articolo da Searchenginejournal.com.

L’importanza di un sito veloce e responsive

In mondo sempre più mobile centrico Google segna la strada da seguire. Questo percorso è già chiaro da tempo e noi di Motivo Network lo diciamo da sempre: il web del prossimo futuro sarà mobile e dovrà puntare sulla velocità di fruizione dei contenuti.

Proprio per questo proponiamo ogni giorno ai nostri clienti siti responsive dedicati, in grado di riorganizzare il loro aspetto a seconda dello strumento usato per la consultazione, smartphone, tablet o computer.

È importante che ogni contenuto importante appaia sempre in primo piano e che sia quindi sempre trovabile facilmente. Per quanto riguarda la velocità puoi contare anche sulla grande qualità dell’hosting alla base grazie alla nostra partnership con Aruba Business.

Vuoi restare sempre aggiornato sui temi relativi all’evoluzione del web? Continua a seguirci sul nostro blog. Se invece pensi che sia il caso di dare un nuovo look al tuo vecchio sito web o desideri un nuovo sito responsive e mobile friendly mettiti senza impegno in contatto con il nostro staff.

Nuovo aggiornamento all’algoritmo di Google?

Google non finisce mai di sorprenderci: i suoi tecnici sono costantemente al lavoro per introdurre novità e miglioramenti che vanno a cambiare continuamente l’aspetto dei nostri risultati di ricerca.

Negli ultimi giorni chi è del settore ha notato una certa fluttuazione nel traffico in entrata nei propri siti e in quelli dei clienti. La cosa ha infiammato la comunità SEO e in poco tempo su Twitter si è scatenata una richiesta di spiegazioni ufficiale.

Il Webmaster Trends Analyst di Google John Muller ha approfittato per ricordare ironicamente ai suoi interlocutori che a Mountain View “fanno modifiche praticamente ogni giorno”.

A questo link è possibile visionare l’intera conversazione. Quasi per scherzo lungo lo scambio di battute fra profili che c’è stato, si è paventata la possibilità di chiamare questo update Google Fred e qualcuno ha già cominciato a farlo.

Google Fred sia: il cambiamento è in atto

Non è ancora dato sapere che cosa sia cambiato di preciso con quest’ultimo “aggiornamento”, anche se sembrerebbe riguardare la qualità dei link in entrata nei siti web.

Quello che è certo è che nei giorni scorsi è stata monitorata da più siti specializzati una certa oscillazione dell’algoritmo, che è andata ad impattare anche i risultati sulle ricerche e il conseguente traffico sui siti.

Ti segnaliamo per tua informazione Accuranker, il quale ti da la possibilità di capire quanto Google sia “accigliato” in un determinato lasso di tempo, servizio molto simile ad Algoroo. Una terza ottima opzione è Mozcast, che monitora l’ultimo mese di anomalie sull’algoritmo.

Tutti i siti sono concordi nell’affermare, per quanto Google non voglia saperne di ammetterlo, che grossi cambiamenti siano stati apportati in questi giorni.

Il tuo sito web responsive sempre al passo con i tempi

Essere sempre sul pezzo quindi diventa ogni giorno sempre più fondamentale quando abbiamo a che fare con il motore di ricerca che ha cambiato per sempre la nostra visione di internet.

Noi di Motivo Network continuiamo a tenere monitorata la situazione proprio al fine di essere pronti a fronteggiare ogni cambiamento in vista.

Se ti rivolgi a noi per la creazione e la gestione del tuo sito responsive sai che ti stai affidando ad un’agenzia web esperta, costantemente aggiornata sulle nuove direzioni del mercato.

Già da tempo aiutiamo i nostri clienti ad apparire correttamente sui motori di ricerca e a promuovere i loro contenuti presso utenti realmente interessati a quest’ultimi.

Vuoi avvalerti di una realtà che è certificata Google Partner per prenderti cura del tuo sito web? Sei interessato a conoscere i nostri servizi senza alcun impegno? Mettiti in contatto con il nostro staff.

Un’app che ci ha cambiato la vita: Google Maps

Le app nei nostri smartphone e tablet crescono ogni anno di più, integrandosi con nuove funzionalità utili e dedicate ai nostri bisogni.

Una della applicazioni divenuta ormai irrinunciabile sui nostri dispositivi è Google Maps, nato come sito desktop e poi perfezionato per ogni dispositivo, tanto da farci quasi dimenticare apparecchi dedicati, come i TomTom o Garmin.

Il segreto dietro al suo successo sta nell’evoluzione costante e nell’attenzione alle esigenze di tutti i giorni. Ma Maps cambia ancora e lo fa in meglio con due importanti introduzioni.

Google per i disabili: presto informazioni certe sulla presenza di servizi

Probabilmente conoscerai il dettaglio delle informazioni che Maps è in grado di darti quando nella sua cartina trovi il ristorante, il museo, il negozio che stavi cercando. Ti si presenterà il più delle volte una scheda ricca di informazioni, con indirizzo, numeri di telefono, orari di apertura, volume di afflusso di clienti e molto altro.

Da qualche tempo Google permette a chi ha problemi di mobilità fisica di conoscere in anticipo se la struttura dove è diretto possiede servizi completi per disabili. Il servizio è in fase di test negli U.S.A. e nel Regno Unito e presto verrà esteso al resto del mondo.

Saremo così certi della presenza di percorsi dedicati e della piena accessibilità dell’edificio per chi è in sedia a rotelle. Un gesto importante, che risponde ad un’esigenza reale e spesso sottovalutata.

Maps ti indica le possibilità di parcheggio in città

Altra grande introduzione di Maps è stata osservata da poco su Android e in futuro sarà applicata a tutti gli altri sistemi operativi.

Qual è il problema principale in cui incappiamo quando ci spostiamo in macchina da una città all’altra, sia per lavoro sia per svago? Il parcheggio. Trovare da parcheggiare a volte può essere veramente un’impresa, specie in grandi realtà a forte afflusso turistico.

Già da tempo su Maps era possibile vedere i parcheggi presenti grazie ad un menù apposito. Oggi, per tutti gli utenti diretti ad aeroporti, ristoranti e centri commerciali sarà possibile sapere in anticipo la presenza di parcheggi liberi; un’icona blu ci indicherà un parcheggio Easy o Medium, la quale diventerà rossa in caso di bassa reperibilità.

Grazie ai dati di utilizzo dell’applicazione da parte degli utenti, questa funzionalità assicurerà informazioni sempre più in tempo reale, permettendoci di risparmiare tempo e carburante.

L’obiettivo più grande resta sempre quello di decongestionare le strade, rendendo più vivibili le nostre città. Non male no?

Desideri vedere i tuoi dati completi su Maps? Rivolgiti a noi

I dati relativi alla presenza di servizi per persone disabili a ridotta mobilità e relativi alla presenza di parcheggi vengono raccolti da varie piattaforme di proprietà di Google (come Waze) e da Maps. Sono gli utenti quindi a fornirli normalmente, con tutti i pro e i contro del caso.

Trovare informazioni dettagliate e veritiere quando le cerchiamo da casa o sul nostro smartphone è importante: ogni attività dovrebbe favorire l’accesso a dati trasparenti. Averli è molto facile, basta rivolgersi ad un’agenzia web esperta.

Noi di Motivo Network siamo Google Partner ed aiutiamo i nostri clienti a fare in modo che chi cerca i loro servizi li trovi sempre, esposti in maniera chiara e comprensibile.

Aiutiamo le imprese ad avere dati aggiornati su Google Maps, con indirizzi, orari, contatti ed ogni altra informazione utile. Affidati ad un team di professionisti per avere sempre contenuti in ordine e un sito web responsive ottimizzato, per presentarti al mondo in maniera competitiva.

Sei interessato a conoscere i nostri servizi web? Contattaci senza impegno.

Google e l’obiettivo di un web sempre più veloce

Google ci ha abituato ormai alle sue novità e alla prolificità dei suoi programmatori. Noi di Motivo Network ci occupiamo soprattutto della realizzazione di siti web responsive e quindi con il gigante di Mountain View abbiamo una certa familiarità.

Ti ricordi quando abbiamo parlato delle AMP, le Accelerated Mobile Pages qualche tempo fa? In poche parole si tratta di tutte quelle pagine web che sono ottimizzate per la visualizzazione su mobile, depurate da tutti gli elementi che normalmente le renderebbero pesanti per uno smartphone. Sono molto usate nei siti di informazione e nei quotidiani, come forse ti sarai già accorto.

Qualche tempo dopo abbiamo specificato che questa introduzione non era una manna per chi aveva il sito web non responsive, poiché Google continuerà ad indicizzare separatamente i siti mobile da quelli desktop.

Ma le AMP ora stanno cambiando e si faranno sempre più leggere: nascono le AMP Lite!

Come funzionano le AMP Lite

Le AMP Lite sono pensate appositamente per tutti quei dispositivi che hanno poca memoria volatile (RAM) e per i paesi dove le connessioni fisse e mobile sono particolarmente lente. Sono attualmente in test e mostrano già di poter portare ad un notevole risparmio dei dati, fino al 40%.

Un interessante articolo è apparso di recente sul Google Developers Blog, lo spazio che Google dedica ai suoi sviluppatori, che parla proprio di come gli sviluppatori stanno procedendo.

Buona parte dell’azione si sta svolgendo intorno alle immagini, che costituiscono il 64% in media del peso in byte di una pagina: sono le immagini quindi che la rendono particolarmente pesante.

Le AMP Lite sono progettate per ridurre la qualità dell’immagine al bisogno, rimuovendo i dettagli difficili da notare; è previsto inoltre l’utilizzo del formato WebP, che riduce da solo del 25% il “peso” delle immagini, senza generare differenze con l’originale.

Forse userai un browser sul cellulare che ti permette di risparmiare l’uso dei dati quando stai usando il 3G o il 4G: queste nuove pagine vengono mostrate specialmente in questi casi, favorendo l’azione di risparmio giga del tuo cellulare.

Verso un mondo sempre più responsive e mobile

Senza dubbio quella della riduzione del peso delle pagine web resta uno dei terreni più fertili per la creazioni di una rete più orientata verso i contenuti che contano.

Noi di Motivo Network sappiamo bene che lavorare in questo senso è importante: quando realizziamo siti web ottimizzati per mobile pensiamo costantemente a quello che è importante che sia visibile e fruibile da smartphone, tablet e altri dispositivi, tralasciando il superfluo.

Offrire siti responsive è importante perché significa andare incontro ad un mercato che cambia e che ogni giorno mette sul campo dispositivi con risoluzioni e dimensioni schermo sempre diverse.

Siamo sicuri che anche tu pensi che sia importante trovare subito quello che cerchi quando navighi in un sito: proprio per questo facciamo in modo che accada ogni giorno grazie al nostro lavoro.

Motivo Network è Google Partner ed è un’agenzia web smart e conveniente, con servizi orientati al futuro.

Desideri maggiori informazioni sulle nostre attività? Perché non ci contatti senza impegno?

Google e l’impegno contro i contenuti web falsi

È notizia di qualche mese fa ormai l’intenzione di Google di implementare uno strumento, il Fact Check, in grado di garantire la veridicità delle notizie contenute in una precisa pagina web.

Su questa linea si pone anche una iniziativa del famoso motore di ricerca di poco tempo fa, sempre in trincea per assicurare la qualità dei contenuti condivisi nei propri indici.

BigG ha ammesso in una nota recente che il mestiere di raccogliere le notizie e proporre le migliori è un problema complesso e non sempre facile da realizzare: ma cosa ha spinto Google a questa dichiarazione?

Nuova modifica dell’algoritmo

Tutto deriva da quanto stato sollevato questo dicembre dalla famosa testata britannica The Guardian, riguardo ai risultati di una ricerca particolare: “l’Olocausto ha mai avuto luogo”.

Che le persone si interroghino su questo tema è lecito ma il caso vuole che in cima a tutti figurasse un famoso sito negazionista, Stormfront. La cosa è balzata subito all’attenzione dei media: l’articolo in particolare solleva anche dubbi sul reale interesse di Google ad arginare il problema della falsità delle notizie.

La risposta del colosso di Mountain View, come abbiamo introdotto più sopra, non si è fatta attendere. Se lo desideri, potrai leggere qui il testo completo della nota, inviata dal motore di ricerca alla redazione di Search Engine Land, insieme ad un’ampia indagine sul tema.

In particolare si fa menzione al fatto che l’algoritmo è stato cambiato, con l’obiettivo costante di migliorare ancora di più i risultati sulle ricerche ed evitare di “pubblicizzare” siti che non meritano di apparire nelle prime posizioni.

Siamo per un web responsive e di qualità

A Motivo Network non siamo rimasti colpiti dalla decisione di Google, la quale è perfettamente in linea con quello che il famoso motore di ricerca si è sempre prefissato: dare risultati completi e di qualità ai propri utenti.

Un compito non facile, che a volte non gli ha risparmiato qualche caduta di stile. Non sarà facile dicevamo, ma è indispensabile che vada perseguito con tenacia, assieme agli sforzi per rendere il web sempre più fruibile, con siti responsive e contenuti veritieri e dedicati.

Pensiamo sia importante ogni giorno di più creare contenuti web ben fatti, rispondenti ai criteri tecnici ed etici fissati da Google e che noi condividiamo. Motivo Network è l’agenzia web che aiuta i propri clienti ad apparire puntualmente sui motori quando una persona compie una ricerca sull’argomento.

Pensi anche tu che sia importante essere presenti correttamente su Internet, con un sito web responsive, predisposto per tutti i dispositivi in commercio?
Se hai bisogno di una mano per capire come fare, perché non chiedi consiglio ai nostri esperti, senza alcun impegno? Contattaci subito!

Le due nuove SERP: un approfondimento

È notizia di ormai un po’ di tempo fa che Google stia lavorando alla separazione completa fra ricerche desktop e ricerche mobile. Sempre in tempi recenti l’azienda di Mountain View ha introdotto le Accelerated Mobile Pages, pensate per dare un’esperienza di lettura veloce e snella alle utenze in mobilità.

Queste due strategie la dicono lunga sulle politiche a lungo termine di BigG nei confronti delle ricerche internet. Forse è meglio ribadirlo ancora una volta: il futuro, soprattutto quello immediato, è mobile.

Qualcuno con l’avvento delle AMP aveva visto la possibilità di avere contenuti pronti ed impaginati per smartphone e tablet senza la necessità di avere un sito mobile friendly: purtroppo per loro non è così.

Google conferma: le AMP non fanno il sito mobile

Ce lo conferma Maile Ohye di Google rispondendo ad una domanda diretta alla conferenza State of Search, svoltasi a metà novembre a Dallas (TX).

Se il motore di ricerca non troverà una struttura mobile friendly o responsive su un sito, indicizzerà solo la versione desktop, anche se il sito possiede una versione AMP.

Le Accelerated Mobile Pages verranno prese in considerazione solo se il sito ha una versione mobile first completa alla base, come conferma Gary Illyes di Google ad una richiesta di precisazione:

Un sito mobile friendly è la tua porta per il futuro

Non ci è giunta notizia di siti ancora solo in versione desktop con anche contenuti AMP, ma una precisione in questo senso andava fatta. Se si vuole essere presenti su entrambe le SERP di ricerca bisognerà avere anche un sito ottimizzato per tablet e smartphone.

Noi di Motivo Network seguiamo da sempre le evoluzioni del più famoso motore di ricerca al mondo per poter fornire ai nostri clienti i migliori servizi internet e dare loro tutta la visibilità che cercano.

Se stai pensando di integrare una versione mobile friendly nel tuo sito o desideri un restyling completo, puoi rivolgerti senza preoccupazioni a noi e alla nostra esperienza nel settore.

Studieremo con te le migliori strategie per far conoscere la tua realtà e i tuoi servizi, offrendo soluzioni semplici, smart e convenienti. Se vuoi saperne di più, puoi contattarci senza impegno.

Il Black Friday 2016 impazza: tutti pronti?

Come tutti gli appassionati di web e tecnologia anche noi di Motivo Network siamo trepidanti per l’inizio dello shopping natalizio 2016 e ognuno di noi ha il sogno nel cassetto di riuscire a mettersi in tasca qualcosa di speciale.

Anche perché, diciamolo, chi non ha piacere di comprare qualcosa che desidera da molto tempo ad un prezzo veramente conveniente?

Ma da dove viene questa mania del Black Friday?

Devi sapere che sono stati gli statunitensi a dare il via a questa usanza, che coincide sempre con la giornata successiva al Giorno del Ringraziamento e che apre di fatto il periodo di acquisti natalizi.

Nato indicativamente fra gli anni 20-30 del Novecento, il Black Friday ha origini mitiche anche come termine: pare alluda al forte congestionamento del traffico che si ebbe in quell’occasione a Philadelphia nel 1924, oppure ai conti dei negozi finalmente tornati “in nero” dopo un anno in rosso.

Negli U.S.A. è quindi un fenomeno di massa consolidato e che coinvolge da sempre i negozi fisici prima che gli e-commerce: è normale lì trovare persone che dormono fuori dai punti vendita in attesa dell’apertura, per non farsi scappare nemmeno una straordinaria offerta.

In Italia il gioco vale la candela?

In territorio italiano si sente parlare di Black Friday solo da un paio d’anni a livello massivo ed è un evento che fa ancora fatica a decollare, soprattutto nei negozi di medie-piccole dimensioni. Ha un avuto da subito grande appeal invece presso le grandi catene di distribuzione e gli e-commerce, che già da qualche giorno sponsorizzano massicciamente l’evento, a volte anche anticipando le offerte.

Sul web si assiste una vera e propria gara allo sconto, che alimenta la curiosità e i sogni dei consumatori.

Ma ne vale veramente la pena?

Ce lo stiamo chiedendo proprio in questo momento mentre osserviamo la penuria di grandi marchi ma soprattutto di modelli e prodotti di tendenza dagli “scaffali” dei principali negozi virtuali operanti nel nostro territorio.

È vero che c’è sempre la possibilità di trovare qualcosa di interessante ma a nostro avviso stiamo assistendo ad un decremento della qualità rispetto a due anni fa.

Black Friday is the new “saldi di fine stagione”?

Come da titolo, l’impressione è proprio questa. Più di 3/4 dei prodotti sembrano essere più fondi di magazzino da svuotare per lasciare spazio a nuovi prodotti, che una reale occasione per chi vuole comprare.

Vedere per credere: Amazon, Ebay, Gli Stockisti, solo per citarne alcuni; parliamo naturalmente di una tendenza generale, che non esclude la possibilità di fare qualche ottimo affare, soprattutto se ci concentriamo su prodotti di fascia medio bassa, vecchi modelli e marche meno conosciute.

Forse più che di Black Friday bisognerebbe parlare di saldi pre-natalizi in Italia, ma tutto sommato poco importa: ci precipiteremo a controllare le ultime offerte non appena possibile, proprio come te che stai leggendo questo articolo.

Sarà un lungo weekend per molti, che sfocerà nel Cyber Monday, il giorno dedicato agli sconti solo ai negozi online: non sappiamo veramente cosa aspettarci.

Sperando in qualche miracolosa offerta, ti segnaliamo un sito che si propone di essere una sorta di notiziario sulle offerte per il Black Friday, sempre utile per avere una panoramica più o meno ampia, visitabile qui.

Buon weekend di shopping a tutti da Motivo Network!

Navigazione superveloce con le Accelerated Mobile Pages

In questo ultimo periodo Google si sta dando da fare con l’implementazione della sua strategia pro-mobile. Ormai è chiaro a tutti che il mercato si è spostato nettamente in una direzione e i giganti del web si stanno comportando di conseguenza.

L’annuncio di qualche tempo fa dello sdoppiamento del motore di ricerca di Google, uno per i dispositivi portatili e l’altro per i pc, va a segnare nettamente la necessità di avere siti internet perfettamente attrezzati per la visualizzazione da smartphone e tablet.

Una delle nuove introduzioni entrate prepotentemente in questi giorni sono le AMP, ovvero le Accelerated Mobile Pages, un particolare formato web in grado di cambiare per sempre il nostro modo di navigare, in particolar modo la velocità.

Di che si tratta?

Le AMP sono pagine web libere da fronzoli, costruite per una modalità di lettura particolare che prevede in buona sostanza la visualizzazione del testo dell’articolo e l’immagine principale: come risultato si avrà il deciso aumento della velocità di caricamento della pagine stesse.

Il codice che sta alla base di tutto questo è ripulito da ogni linguaggio aggiuntivo, come il JavaScript, al fine di togliere pesantezza alla pagina e garantendo così la visualizzazione in un quarto del tempo in media.

Una rivoluzione quindi, interamente dedicata al mercato mobile: le AMP infatti non sono adottate per i sistemi desktop, data la presenza in quest’ultimi di schermi di più grandi dimensioni e di specifiche tecniche adeguate a rendere pagine anche molto complesse.

Le AMP: un formato destinato ad avere successo

Già alcuni giornali italiani, come la Stampa e il Corriere della Sera per fare alcuni nomi, hanno adottato questo format per la diffusione di alcune loro notizie: questa soluzione risulta infatti particolarmente adatta a chi svolge attività legate in qualche modo al mondo dell’informazione.

Le AMP non sono proprietà di Google ma sono open source e disponibili per tutti gli sviluppatori su GitHub. Il famoso motore di ricerca ha solo deciso di adottarle, anche in antagonismo con gli Instant Articles di Facebook.

Google capterà e caricherà automaticamente gli articoli impaginati in questa maniera, conservandone una copia nella sua cache: come conseguenza si avrà un ulteriore aumento della velocità di visualizzazione dei contenuti. In aggiunta a questo, si potrà godere della maggiore visibilità nelle ricerche, poiché le AMP verranno mostrate fra i primi risultati.

La continua sfida dei siti responsive e del mobile

A noi di Motivo Network sembra ogni giorno più chiaro che il mercato ha preso una direzione ben precisa: appoggiare gli utenti che utilizzano lo smartphone o il tablet e in generale i dispositivi portatili per la vita di tutti i giorni.

Un domani probabilmente si navigherà solo da cellulare e non ci è dato sapere con quali innovazioni tecnologiche in più in arrivo sul breve e lungo termine. Di sicuro quello che si prospetta è un mondo mobile friendly ed ognuno di noi deve essere pronto.

Un sito non perfettamente visibile su tutti i dispositivi è e sarà sempre più penalizzato in questo web in continuo cambiamento: Motivo Network è al tuo fianco per aiutarti ad interpretare le nuove direzioni del mercato e fornirti di servizi web orientati al mobile.

Chiedi ed ottieni il tuo sito responsive e preparati alle nuove sfide di internet con noi! Se desideri maggiori informazioni su quello che possiamo offrirti non ti resta che contattarci.

Il web è il luogo prediletto dalle bufale

Internet ha aperto le porte al mondo: gradualmente negli anni tutto il sapere umano vi è stato riversato dentro, processo che continua anche oggi incessantemente. Il problema che investe queste informazioni ed in particolare il settore delle news è quello della verità.

Il moltiplicarsi di opinioni e di siti dedicati all’aggiornamento in vari ambiti ha dato luogo al proliferare di notizie spesso false: queste ultime, se non smentite, possono iniziare a circolare fra gli utenti e creare un’ondata di credenze pericolose.

Troppo spesso il principio di verità viene accostato a quello di “quantità di persone che sostengono un fatto”. La cosa è da tempo sotto i riflettori, tant’è che esistono già portali specializzati, come ad es. Il Disinformatico, Bufale un tanto al chilo e Bufale.net, i quali ogni giorno combattono la loro guerra per la verità.

Ora anche Google ha fatto la sua mossa: scopriamo insieme quale.

Nasce Fact Check, l’etichetta-verità di Google

La società di Mountain View è da sempre impegnata a creare servizi che agevolino i suoi utenti. A questo proposito negli ultimi giorni c’è stato l’inizio di uno schieramento netto contro le bufale online: è stata introdotta l’etichetta Fact Check.

Quest’ultima per ora è disponibile solo per gli utenti statunitensi e britannici e sull’app Google News & Weather per Android e iOS; a questa prima fase seguirà un rilascio in tutto il mondo.

Si tratta in particolare di un riconoscimento del lavoro svolto da parte dei fact checker già presenti sulla rete. Sono state stilate delle linee guida a cui i portali antibufale si atterranno per poter siglare i propri articoli con il codice di Google che attribuirà autenticità alla notizia: questo codice garantirà l’etichetta a fianco al titolo nella sezione Notizie.

Per completezza alleghiamo l’articolo di Richard Gingras, responsabile della divisione Google News, riguardante proprio l’introduzione di Fact Check.

Sarà la fine delle bufale sul web?

Assolutamente no. La spinta a credere a informazioni poco attendibili fa perno su fattori non controllabili, come l’estrazione sociale, le capacità di discernimento e la cultura del singolo utente internet.

Nonostante questo possiamo affermare che il riconoscimento ufficiale del problema anche da parte di Google è un grosso passo in avanti nella lotta alle notizie false. Promuovere un pluralismo positivo non è mai deleterio nel web, anzi!

Il nostro impegno contro le false notizie

Anche noi di Motivo Network conosciamo bene i rischi insiti nella diffusione di falsità; lavorando ogni giorno per i nostri clienti sappiamo quanto può essere rischioso per loro finire in mezzo ad una campagna denigratoria.

Da sempre ci prendiamo cura della reputazione sul web di chi si rivolge a noi, tenendo monitorato il mercato di riferimento e dando assistenza tecnica specifica in caso di tentativi di diffamazione.

In questi casi mettiamo in atto una controstrategia in grado di isolare le falsità, relegandole in fondo ai risultati di ricerca.

La battaglia contro le menzogne sul web è una priorità per chi vi è presente tutti i giorni. Se pensi di essere vittima di diffamazione, contatta subito i nostri esperti: trovi i nostri riferimenti qui.

Google sta lavorando a due motori di ricerca separati

Il lento processo di slittamento verso il modello mobile-centrico di Google continua inesorabile: presto il motore di ricerca si dividerà in due.

Quest’anno è stato decisamente produttivo per la società di Mountain View: ricordiamo in particolare il nuovo aggiornamento dell’algoritmo di Maggio, l’annuncio di misure restrittive per i pop-up fastidiosi nelle ricerche mobile e l’introduzione recente delle Accelerated Mobile Pages (o AMP, per contrastare gli Instant Articles di Facebook).

Questa volta le modifiche sono toccate nuovamente all’algoritmo, o meglio, agli algoritmi: hai capito bene, Google lavorerà a breve a due algoritmi separati, uno per il mobile e uno per il desktop.

Cosa cambia nelle ricerche mobile e desktop

A darne notizia è stato Gary Illyes, analista della società di Mountain View, il quale ha parlato al Pubcon di Las Vegas, famosa conferenza sul marketing digitale. Il suo discorso è stato riportato dai presenti anche su Twitter.

Il cambio sarà radicale: la nuova SERP mobile diventerà il punto di riferimento principale di Google e riceverà aggiornamenti continui e dedicati.

Che fine faranno le ricerche da desktop? Le idee sembrano purtroppo molto chiare: saranno aggiornate con meno frequenza e ricopriranno un ruolo secondario.

In poche parole cosa accadrà? Gradualmente, ad una medesima ricerca, Google proporrà risultati diversi se starai cercando da pc piuttosto che dallo smartphone o dal tablet: in particolare, se il contenuto che cercherai non è responsive, non sarà più visibile nella nuova SERP per dispositivi portatili.

Ormai c’è poco da fare: si rende ogni giorno più necessario essere presenti sulle ricerche mobile, con un sito disegnato apposta per essere visibili.

È giunta l’ora di passare ad un sito mobile friendly

Per le agenzie web l’annuncio dello staff di Google è epocale: mai ci si era spinti tanto in là nella differenziazione dei due metodi di ricerca. Oggi la demarcazione fra desktop e mobile non potrebbe essere più netta.

Noi di Motivo Network siamo pronti a raccogliere la sfida: già da molto tempo lavoriamo a rendere i nostri siti pienamente accessibili da qualsiasi dispositivo, proponendo soluzioni full responsive e con impaginazioni di contenuti dedicate.

Ormai non si può più restare indifferenti al cambiamento che è in atto: se hai bisogno di un sito mobile friendly è giunta l’ora di chiedere l’intervento di professionisti del web, prima di sparire dalle ricerche degli utenti da smartphone e tablet.

Se desideri discuterne con noi, ricorda che siamo a tua disposizione. Sapremo offrirti una soluzione smart e conveniente: contattaci subito senza impegno!

I suggerimenti di Google: tutto pilotato?

Chi non usa i suggerimenti di Google quando fa una ricerca sul web? Sono uno strumento indispensabile che serve a farci risparmiare tempo nel trovare i contenuti che ci interessano.

Se tutti sommassimo i secondi risparmiati in questo modo in un dato periodo di tempo ci renderemmo subito conto di quello che il famoso motore di ricerca fa per noi.

Qualche giorno fa stava girando un caso sul web che ha causando un qualche imbarazzo in casa Google: sembrerebbe che l’autocomplete stesse favorendo Hilary Clinton nella corsa alle presidenziali in America.

Lo dimostrerebbe una ricerca svolta dallo psicologo Robert Epstein, il quale con il suo staff ha osservato il comportamento di Big G riguardo i suggerimenti di contenuti sulla Clinton e su Donald Trump: l’intero studio è affrontato punto per punto su un articolo apparso su Sputnik.

Per farla breve sembrerebbe che i suggerimenti per l’utenza U.S.A. riguardanti la candidata democratica fossero sempre positivi e molto morbidi o assenti quando si trattava di una ricerca contro di lei. La stessa regola non valeva per le notizie su Trump, il candidato repubblicano: qui l’autocomplete si era presentato molto equilibrato, con risultati negativi e positivi.

Lo stesso discorso non vale per Yahoo e Bing, i quali davano risultati molto equilibrati sui due sfidanti (i due motori, lo ricordiamo, usano lo stesso algoritmo di base per le ricerche).

Per darti un’idea precisa di quello di cui stiamo parlando, ecco uno dei tanti esempi apparsi su sputniknews.com.

Come funzionano i suggerimenti di Google

Google organizza i suoi suggerimenti tenendo conto:

Epstein dichiara di aver svolto questa ricerca avvalendosi di ricerche effettuate tramite l’utilizzo di server proxy, in modo da ottenere il più possibile ricerche pulite ed avere suggerimenti di tendenza puri dal motore di ricerca.

Resta da dire che per lo psicologo americano si tratta quasi di una crociata: infatti è almeno un anno che parla del pericolo di manipolazione delle informazioni da parte della società di Mountain View, come testimonia quest’articolo.

Cosa pensiamo su questa vicenda

Noi di Motivo Network abbiamo provato a verificare i dati di Epstein, ma senza successo: le variabili di cui tenere conto sono molte purtroppo.

I suggerimenti di Google cambiano continuamente e non permettono uno studio oggettivo che sia durevole nel tempo.

Ad ogni modo non ce la sentiamo di accusare il colosso di Mountain View di influenzare le ricerche per conto di un privato. Sarebbe alla lunga totalmente contro il suo interesse e non se ne capirebbe il senso.

In definitiva, non ci resta quindi che riporre fiducia nel nostro amato motore di ricerca numero uno in Italia o, al bisogno, esercitare il nostro diritto ad avere molte fonti, consultando altri motori per le nostre domande sul web.

L’ultima crociata di Google: le pubblicità fastidiose

Non era una novità che il colosso di Mountain View si battesse per la qualità dei risultati web. Ma la vera notizia è che Google vuole entrare a pieno titolo fra i sostenitori della pubblicità etica, andando in difesa di quei siti che la promuovono.

Sicuramente hai ben presenti quei fastidiosi banner pop-up che spuntano fuori all’improvviso da un sito, con video pubblicitari o inviti invasivi ad iscriverti ad una newsletter: insopportabili vero? A quanto pare anche il famoso motore di ricerca è finalmente d’accordo con i suoi utenti.

A dare la notizia è lo stesso blog ufficiale per webmaster di Google: da un passo emerge chiaramente che dal 10 gennaio 2017 si inizierà a penalizzare i siti mobile che non hanno contenuti immediatamente accessibili.

Un terremoto che turberà le notti di molti e sarà interessante osservare l’evolversi della situazione, soprattutto per quanto riguarda i grandi attori del web: sono molti infatti attualmente i siti anche importanti che vivono alle spalle di pubblicità a volte anche molto invasive.

Sarà la fine dell’invadenza pubblicitaria sui siti?

Ni”, non nell’immediato.

Il comunicato non dà eccessivi dettagli tecnici su come si evolveranno le cose ma quello che è chiaro è che le pubblicità a tutto schermo, tenderanno lentamente a sparire dalla circolazione.

Google si impegna ormai da un paio d’anni a premiare siti con una buona accessibilità, oltre che con buoni contenuti: anche in quest’ottica alcuni banner verranno risparmiati, come quelli relativi all’utilizzo dei cookies e alla verifica della maggiore età per contenuti dedicati agli adulti.

Infine saranno immuni dal provvedimento anche i banner non invasivi, in particolare quelli che coprono una porzione accettabile dello schermo, consentendo la piena fruibilità del contenuto.

Il provvedimento per il momento è stato annunciato solo per le visualizzazioni da mobile, che ormai hanno un mercato considerevole rispetto ai sistemi desktop; ma non ci sentiamo di escludere che in futuro la cosa possa venire estesa a tutte le modalità di navigazione.

L’importanza del contenuto rispetto all’accessibilità

Non dimentichiamo però che la base per avere una buona visibilità nelle ricerche degli utenti è la pertinenza del contenuto: quest’ultima continuerà ad essere in primo piano rispetto all’accessibilità.

Capita infatti di imbattersi in siti che non sono stati ancora ottimizzati per la visibilità da mobile ad esempio, ma che risultano fra i primi risultati disponibili quando effettuiamo una ricerca: evidentemente molti utenti trovano lì le risposte che cercano.

Noi di Motivo Network sappiamo bene che ogni nuova introduzione nell’algoritmo entra in azione lentamente, ma finisce sempre per essere efficace. Ormai i siti non-mobile friendly sono molto diminuiti nelle ricerche e la transazione sarà completata a breve.

Come agenzia web lavoriamo da sempre seguendo le indicazioni di Google, per assicurare ai nostri clienti la massima visibilità dei loro siti e garantirne la piena accessibilità, grazie all’utilizzo di un codice comprensibile per tutti i principali dispositivi in commercio.

Da sempre puntiamo sui contenuti e siamo sfavorevoli all’impiego di pubblicità invasive, che distolgono l’utente dal suo vero obiettivo: trovare le risposte che cerca.

Se anche tu la pensi come noi e hai bisogno di un sito responsive con contenuti dedicati ai tuoi clienti, chiedici cosa possiamo fare per te.

Contattaci senza impegno per avere la tua soluzione smart e conveniente.

Un altro grande acquisto per Microsoft

Microsoft aggiunge un altro tassello alla sua strategia: LinkedIn entra a far parte del suo gruppo. Un’operazione da 26,2 miliardi di dollari che è passata quasi in sordina, lasciando tutti senza parole. Non è un mistero che anche Facebook fosse interessata, almeno fino all’inizio dell’anno, ma c’era più di una perplessità sulla reale possibilità dell’operazione. Ci ha pensato l’azienda di Redmond che con una zampata ha fatto suo il colosso dei social network dedicati al mondo del lavoro e dei professionisti. L’acquisto ha provocato un balzo in avanti del titolo di LinkedIn anche in borsa, dopo un anno 2015 difficile dove aveva perso il 42% del suo valore ed un inizio 2016 leggermente positivo. Tutti si stanno domandando il vero perché di questa operazione, compresi noi di Motivo Network: cerchiamo di capirlo insieme.

Le strategie delle società del web

Le grandi del web stanno provando ad organizzarsi strategicamente per aree e sono impegnate a sondare nuovi terreni.

E la strategia di Microsoft?

Microsoft si sta corazzando per diventare un punto di riferimento per il mondo professionale: con la precedente acquisizione di Skype e l’ultima di Linkedin (con ben 400 milioni di utenti iscritti) si propone come la società che mette in comunicazione il mondo del lavoro. Con LinkedIn la società di Redmond si porta a casa anche Slideshare, il famoso servizio per gestire le presentazioni aziendali direttamente online; senza considerare la storica suite per l’ufficio Office, nodo centrale della loro strategia, e la loro nuova applicazione per gestire la pianificazione aziendale, Planner. A qualche utente più esperto non sarà sfuggito il dispositivo Continuum, pensato per trasformare il proprio smartphone (rigorosamente Microsoft Lumia) in un pc portatile: è una soluzione ancora in via di sviluppo, ma potrebbe portarci in futuro ad abbandonare i computer portatili per il lavoro e a prediligere i prodotti di Microsoft rispetto ad altri. L’investimento quindi pare più che comprensibile visto in questa luce. Tieni gli occhi ben puntati con Motivo Network sulle novità che il mondo del web ci riserverà nel prossimo futuro!
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